«Lo scrittore Antonio Nicaso ha ragione nel ritenere strumentali i recenti attacchi mediatici al procuratore Nicola Gratteri, tra i magistrati più esposti nella lotta alle mafie». Lo afferma, in una nota, il deputato Francesco Sapia, di Alternativa c’è. «Gratteri – prosegue il parlamentare – è vittima della disinformazione, della superficialità e dell’opportunismo di questo tempo, nel quale non esiste più la verifica delle fonti, in cui il rumore, il fango e i veleni hanno sostituito il racconto oggettivo delle vicende di interesse pubblico. Evidentemente, il procuratore di Catanzaro dà fastidio a tutta una borghesia civettuola e solidale al proprio interno, la quale spera che la Procura di Catanzaro indaghi sui ladri di polli e non sui ladri del futuro dei calabresi e dunque degli italiani». «Contro Gratteri e i suoi collaboratori è in atto – accusa il deputato di Alternativa c’è – un bieco e volgare tentativo di delegittimazione, fondato su una pura ingenuità del magistrato, che è sempre disponibile a lavorare anche sul fronte della cultura antimafiosa. La politica deve reagire e tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, già profondamente minata dal caso Palamaropoli. In ogni caso – conclude Sapia – è bene che i magistrati si astengano, per qu
Lo scrittore Antonio Nicaso ha ragione nel ritenere strumentali i recenti attacchi mediatici al procuratore Nicola Gratteri, tra i magistrati più esposti nella lotta alle mafie». Lo afferma, in una nota, il deputato Francesco Sapia, di Alternativa c’è. «Gratteri – prosegue il parlamentare – è vittima della disinformazione, della superficialità e dell’opportunismo di questo tempo, nel quale non esiste più la verifica delle fonti, in cui il rumore, il fango e i veleni hanno sostituito il racconto oggettivo delle vicende di interesse pubblico. Evidentemente, il procuratore di Catanzaro dà fastidio a tutta una borghesia civettuola e solidale al proprio interno, la quale spera che la Procura di Catanzaro indaghi sui ladri di polli e non sui ladri del futuro dei calabresi e dunque degli italiani». «Contro Gratteri e i suoi collaboratori è in atto – accusa il deputato di Alternativa c’è – un bieco e volgare tentativo di delegittimazione, fondato su una pura ingenuità del magistrato, che è sempre disponibile a lavorare anche sul fronte della cultura antimafiosa. La politica deve reagire e tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, già profondamente minata dal caso Palamaropoli. In ogni caso – conclude Sapia – è bene che i magistrati si astengano, per quanto possibile, da esternazioni che potrebbero essere fraintese e utilizzate per fermare o depotenziare il contrasto della corruzione e della criminalità, che in Calabria è indispensabile, come lo è la pulizia della classe politica, per riaccendere la speranza di una terra terribilmente sfruttata, di un intero popolo troppo spesso umiliato e costretto all’emigrazione o al silenzio dei vinti».
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