Riaperture, retroscena sul ‘rischio ragionato’: decisione ‘politica’

La decisione del governo Draghi di far partire il programma di riaperture in Italia il prossimo 26 aprile sarebbe tutta “politica”, dal momento che sarebbe stata presa senza chiedere un esplicito parere sul tema al Comitato Tecnico Scientifico. Lo riporta ‘Open’, che ricostruisce le ore precedenti all’annuncio in conferenza stampa del premier del premier, citando diverse fonti del ministero della Salute.

Un anno fa, il Comitato Tecnico Scientifico, allo scopo di far tornare progressivamente l’Italia alla normalità dopo il lockdown, aveva dato il suo parere favorevole alle riaperture a partire dal 4 maggio 2020.

Stavolta, invece, a differenza della maggior parte dei casi di riapertura o chiusura decise in oltre un anno di pandemia, per la ripartenza del 26 aprile il governo non avrebbe chiesto alcun parere formale ai tecnici del Cts.

Nella mattinata di giovedì 15 aprile (alla vigilia dell’annuncio delle riaperture in conferenza stampa), era previsto un incontro (poi avvenuto) tra Stato e Regioni. Nel pomeriggio dello stesso giorno era attesa la riunione del Comitato Tecnico Scientifico, chiamato a dare un parere sulle principali linee guida. Questo incontro, però, non si sarebbe mai tenuto.

Come di consueto, gli esperti del Cts si sono riuniti venerdì, nel giorno della conferenza stampa di Mario Draghi.

Una fonte del ministero della Salute avrebbe confermato a ‘Open’ che l’incontro dei tecnici aveva l’obiettivo di analizzare i dati del monitoraggio della cabina di Regia dell’Iss.

Nel corso della riunione, quindi, non sarebbe stata avanzata alcuna ulteriore richiesta di valutazione.

Un’altra fonte del ministero avrebbe confermato che “nelle stesse ore in cui il tavolo tecnico era riunito per discutere sui dati epidemiologici settimanali, Draghi annunciava la data del 26 aprile per le riaperture, su cui il Cts non è mai stato chiamato ad esprimersi”.

Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e attuale portavoce del Cts, durante la consueta conferenza stampa sul monitoraggio, si è limitato a dire che il Comitato ‘ha contribuito come fa sempre e cioè con l’analisi dei dati epidemiologici settimanali’, senza fare riferimenti a ulteriori coinvolgimenti del Comitato Tecnico Scientifico.

Il “rischio ragionato” citato da Draghi per giustificare la decisione di “riaprire” sarebbe, quindi, frutto di una valutazione politica, che ora divide il mondo scientifico.

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