Un uomo svizzero di 57 anni che lavorava come capo della logistica presso la polizia cantonale di Svitto, è accusato di aver guadagnato più di 180.000 franchi svizzeri (circa 160.000 euro) dalla vendita illegale di armi, sia direttamente a varie persone che attraverso un market sul Darkweb.
L’imputato è stato arrestato e posto in detenzione preventiva per due mesi all’inizio del 2018 a seguito di indagini condotte dalla Fedpol e dalla polizia cantonale di Zurigo. L’indagine ha portato al sequestro di 80 armi e decine di migliaia di cartucce nell’abitazione dell’indagato.
Secondo l’atto d’accusa presentato durante l’udienza dell’imputato al Tribunale di Bellinzona, tra il 2012 e il 2013 l’imputato ha ordinato armi di dubbia provenienza per conto della polizia cantonale di Svitto. La polizia cantonale di Svitto ha poi pagato le armi e l’imputato le ha rubate.
Dopo aver acquisito le armi, l’imputato e il suo complice, recentemente condannato per la vendita di armi sul Darkweb in Germania, le avrebbero messe in vendita sul Darkweb.
Durante l’udienza, l’imputato ha ammesso di aver ordinato armi per sé a spese della polizia cantonale di Svitto, ma ha sostenuto di non averle mai rivendute e di non essere coinvolto in alcun traffico sul Darkweb. Ha anche sostenuto che le armi sequestrate dalla polizia avevano un valore di soli 40.000 franchi invece dei 180.000 franchi stimati.
Alla fine dell’udienza, il procuratore ha chiesto alla corte di condannare l’imputato a quattro anni di carcere. La difesa ha chiesto l’assoluzione dell’imputato. L’udienza di condanna avrà luogo il 22 aprile 2021.