Sulle misure economiche per la crisi, “il Covid è stato un acceleratore di fenomeni, è una sorta di pugno in faccia che abbiamo ricevuto”. L’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare e consigliere di amministrazione dell’Inail a Radio Cusano Campus. “Non credo di esagerare quando dico che per combattere una guerra bisogna utilizzare strumenti da guerra, perché altrimenti non riparte l’economia. Bisogna rispondere alla crisi con gli investimenti. Sommando tutti i decreti, gli scostamenti di bilancio, il Next generation EU, lo Sure arriviamo a 450 miliardi di euro. Una cifra enorme che dovrà essere impiegata bene, da una parte per sostenere l’infrastruttura materiale, immateriale e sociale”, precisa Damiano.
“Aumenta il debito, però se calcoliamo l’andamento della Cig ci accorgiamo che l’anno scorso l’Inps ha autorizzato oltre 4 miliardi di ore di Cig, dopo la crisi del 2008 al massimo siamo arrivati a 1 miliardo e 200 milioni. Se non comprendiamo l’impatto feroce che ha avuto questa crisi sul tessuto economico e sociale non sappiamo bene quali sono poi i rimedi da utilizzare”, prosegue l’ex ministro per cui “se non si sconfigge il virus non riparte l’economia, senza la vaccinazione di massa che ci mette al sicuro bisogna utilizzare grande prudenza e grande responsabilità nel riaprire”.
“Non vorrei che si commettesse l’errore del separare il momento della tutela da quello dell’investimento. Bisogna continuare a dare la tutela che è stata data finora, altrimenti avremmo uno tsunami sociale. Serve un mix di tutela e investimento. La cig, il blocco dei licenziamenti, i ristori sono come un abito sartoriale su misura, in questo caso su misura della pandemia. Finché c’è l’emergenza pandemica bisogna che ci siano le tutele. Credo che il blocco dei licenziamenti debba essere prolungato almeno fino a luglio, per avere più tempo per fare una riforma degli ammortizzatori sociali”, precisa ancora, ricordando di aver avuto il Covid ad ottobre scorso. “Dopo si risente della malattia, c’è un rallentamento, vengono colpiti organi come il fegato, il cuore e i polmoni. Bisogna sapere che se si prende il Covid e si guarisce qualche conseguenza, più o meno grave, rimane.”