L’Albero delle luci compie 20 anni
L’installazione permanente, progettata dall’architetto e artista Claudio Onorato è stata oggetto di un restauro integrale. Da oggi è nuovamente visibile al pubblico nei giardini di Villa Cavazzi della Somaglia, sede del Comune di Carugate (Milano), in Via XX Settembre 2-4.
L’Albero delle luci è un’opera di design dal forte carattere sperimentale, nata dall’esigenza di conservare la memoria storica di un albero secolare vecchio di 150 anni, morto nel 2000, durante i lavori di ristrutturazione della sede comunale. Un’installazione unica nel suo genere, antesignana di molte altre opere realizzate negli anni a venire in alcuni comuni italiani, in Francia e in Germania, atta a conservare la memoria collettiva e a consolidare il legame dei cittadini con il territorio. Il Cedro del Libano, con il suo fascino esotico e monumentale, si inserisce in un periodo storico ben preciso, che risale al tempo delle ville patrizie, e ai loro magnifici giardini.
Da qui la sfida del Comune di Carugate e del progettista Claudio Onorato: ridare vita in maniera simbolica a questa grande opera della natura, attraverso l’uso della luce.
Ad un primo restauro di tipo conservativo (2015), che prevedeva la ricostruzione integrale delle parti rovinate del tronco e delle branche, secondo i precetti del Kintsugi (riparare un oggetto rotto usando l’oro) è stato alternato un restauro, definito dal progettista Claudio Onorato, “di mantenimento”, legato in modo indissolubile all’invecchiamento dell’opera.
Dove il danno recato dal tempo è risultato definitivo, sono state lasciate a vista le sfibrature del tronco, le emergenze nodali, le parti residue della corteccia, con un rimando esplicito ai fusti secolari degli ulivi, drammaticamente scavati e contorti, capaci di rivelare eterna bellezza. Le ferite, ripulite in profondità e “curate”, risponderanno nel modo più consono all’aggressività degli agenti atmosferici. In tutta la parte terminale del tronco minore e delle due branche alte, dove l’impatto visivo dell’oro era eccessivo, la superficie interessata è stata dipinta con un motivo decorativo a macchia di leopardo.
In perfetta concordanza con la politica di rinnovamento di molti Comuni lombardi sono state adottate lampade Led a bassissimo consumo e zero impatto ambientale.
L’opera ha ottenuto il Patrocinio di Expo 2015 e durante la manifestazione, le luci dell’Albero sono state regolate sui colori giallo e verde, proprio a sottolineare il tema dell’alimentazione e dell’energia per la vita.
L’opera è inoltre stata premiata da una Giuria composta da Augusto Morello (direttore della Triennale di Milano), Italo Lupi (architetto), Giò Pomodoro (artista), ed è stata esposta presso la Triennale di Milano.
Claudio Onorato (Milano, 1967)
Vive e lavora a Milano
Attivo da un trentennio nel mondo dell’arte, tra pittura, scultura, installazione e architettura. Dal 1994 a oggi ha esposto in numerose sedi private (Galleria Anfiteatro Arte, Milano/Padova – Galleria Cortina, Milano – Onishi Gallery, New York – Kasia Kai Art Projects Gallery, Chicago – Camden Art Gallery, Londra) e istituzionali, italiane (Palazzo della Triennale, Palazzo della Permanente, Arengario, Milano – Galleria Cavour, Padova – Palazzo Fogazzaro, Schio, etc.), e estere. Onorato crea opere dal forte impatto visivo, che raccontano gli aspetti più problematici del mondo d’oggi. Nella Fabbrica Orobia, area industriale milanese degli anni ‘20, Onorato ha creato “My Gallery”, luogo d’arte e di cultura, aperto periodicamente al pubblico. Ad oggi, ha realizzato più di 2000 opere, la metà delle quali incentrate sul ritaglio della carta. Ha curato per Arte Mondadori la rubrica dei maestri dell’Architettura Contemporanea (nel 2006), ha pubblicato periodicamente disegni sul magazine Ventiquattro (allegato a il Sole 24 Ore), sul trimestrale Aspenia (allegato a il Sole 24 Ore), su Panbianco (Magazine).
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