Italian Prime Minister Mario Draghi, returns after the sanitation of the Senate chamber, during the debate on Recovery Plan at the Senate in Rome, Italy, 27 April 2021. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Recovery, Draghi in Parlamento: ‘Su governance vero punto è governo-enti locali’

Con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti l’Aula della Camera approva la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in relazione al Recovery Plan. I deputati di Fdi si sono astenuti sul voto della risoluzione di maggioranza, contro cui hanno votato i deputati di AC.

LA REPLICA DI DRAGHI ALLA CAMERA

“Indubbiamente i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima.

La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell’estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti”, ha detto Draghi nella replica in Aula alla Camera. “Ribadisco – ha aggiunto – il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento: indubbiamente i tempi erano ristretti”.

“Le riforme saranno adottate con strumenti legislativi (disegni di legge, leggi delega e decreti legge), nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà, com’è ovvio, un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto. Una fruttuosa collaborazione tra il potere legislativo e l’esecutivo è cruciale in questa prospettiva”.

“La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano. Il vero governo non è cosa fa Palazzo Chigi, che comittati si formano, il punto nodale è questo. È chiaro per i ministeri il processo ma è molto più complesso il coordinamento tra governo e enti locali che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 miliardi”.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza “permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni”.

“Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura – ha sottolineato il premier – . Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio”. “C’è l’introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr” e anche di React Eu “alla nuova occupazione giovanile e femminile, una condizionalità trasversale del piano”.

Per il mezzogiorno “il piano esplicita che le risorse corrispondono al 40% a fronte del 34 per cento della popolazione, 82 mld sono una cifra più alta del pil. Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del sud ferma da ormai mezzo secolo”.

“Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana in tutte le situazioni, assolutamente no. Nella maggioranza delle situazioni è meglio la concorrenza regolata, non la concorrenza senza regole. Ma lo abbiamo imparato a nostre spese negli ultimi anni”.

“Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al superbonus. Ribadisco che per questa misura – ha spiegato Draghi – , tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo”. “Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione” perché le procedure sono complesse.

“Per quanto riguarda la banda larga” nel Pnrr ci sono “6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L’obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche. A maggio avviamo la mappatura dei piani d’investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che senza interventi del governo resterebbero sfavorite. Per queste aree è previsto un contributo statale per assicurarci che non si creino nuovi divari digitali da qui al 2026”.

Sul tema del Made in Italy “uno degli obiettivi principali della Missione 1 è favorire l’internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle imprese, soprattutto nei settori più innovativi e strategici. In questo senso vanno gli interventi nell’ambito del Fondo per l’internazionalizzazione la cui dotazione è di circa 1,2 miliardi di euro, e quelli specifici sui settori ad alta tecnologia come l’aerospazio. In generale, gli investimenti su ricerca e sviluppo contribuiranno a un Made in Italy improntato sempre di più alla capacità innovativa”.

“Passo ora al tema dell’alta velocità. Il Piano e il Fondo Complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi. Tutte le linee ad alta velocità non sono progetti vecchi, ma estremamente innovativi. La Roma-Pescara è una novità assoluta. Il raddoppio del binario sulla linea esistente della Palermo-Catania-Messina va incontro a un’esigenza avanzata dalla regione Sicilia”. “Per gli interventi ferroviari al Nord sono destinati 8,6 miliardi. Gli interventi consentono di potenziare i servizi di trasporto su ferro, e stabiliscono per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti. In particolare grazie ai lavori sul tratto Liguria-Alpi i tempi di percorrenza sono dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano che sulla quella Genova-Torino. La capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni l’ora”, afferma. “La linea ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, ho detto che è vera alta velocità dove i treni potranno viaggiare a 300 Km all’ora. Con questi investimenti, ci si metterà lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria”, ha detto ancora Draghi.

“La riforma del fisco fa parte di quell’insieme di riforme che, sebbene non ricomprese nel perimetro delle azioni previste dal Piano, devono accompagnarne l’attuazione. La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee”.  “Per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021. Il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano”. “È presto – afferma Draghi – per dare risposte su quale sarà la riforma del fisco. È essenziale che il lavoro del Parlamento giunga a compimento e che vengano fornite indicazioni politiche quanto più condivise e puntuali possibili”.

“L’Italia da anni reclamava un piano sulle politiche sportive. Con un miliardo di investimenti nel PNRR da oggi lo sport ha piena dignità nelle politiche pubbliche del nostro Paese, anche per lo stretto legame che c’è tra l’attività sportiva, il benessere e la coesione sociale. Intendiamo potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie. Delle infrastrutture sportive scolastiche beneficerà inoltre l’intera comunità territoriale, al di fuori dell’orario scolastico attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole, gli enti locali e le associazioni sportive e dilettantistiche locali”.

A turismo e cultura sono “destinati circa 8 miliardi di euro. Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell’interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese”.

“O attuiamo le riforme o la transizione energetica richiederà… fate voi i conti, più di 30-40 anni…”, ha detto ancora Draghi. “E’ evidente che la transizione debba tendere all’utilizzo di idrogeno verde. Questo richiederà un’efficacia senza precedenti nel raggiungere i target di generazione di elettricità da sorgenti rinnovabili senza le quali si dovranno considerare tecniche alternative per la generazione del vettore idrogeno. Il target previsto è il 72% dell’elettricità globale da fonte rinnovabile nel 2030. Vuol dire installare circa 70 GigaWatt di potenza rinnovabile nei prossimi 10 anni. Il ritmo attuale e’ 0,8”.

Per gli interventi specifici a favore delle aree colpite da eventi sismici “sono previsti 1,78 miliardi di euro nel Fondo Complementare”. Così il premier Mario Draghi in replica alla Camera spiegando che il Pnrr “prevede diversi interventi di riqualificazione di edilizia pubblica, nell’ambito dei quali sono previsti anche interventi di prevenzione antisismica”.

“Voglio sottolineare come il Pnrr italiano stanzi complessivamente 3,6 miliardi sullo sviluppo dell’idrogeno, dato significativamente superiore ai 2 miliardi della Francia e all’1,6 miliardi della Spagna”. “Diversi progetti riguardano la digitalizzazione” in agricoltura: “stanziamo 500 milioni per l’innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare. Il progetto sostiene l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni”, afferma il premier. “In tema di punti di ricarica dei veicoli elettrici nel piano abbiamo obiettivi puntuali ed ambiziosi. Intendiamo sviluppare 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e circa 13.755 punti di ricarica in centri urbani”.

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“La domanda che faccio” è se sia “normale o responsabile che il Parlamento voti un documento di tale portata senza aver avuto il tempo necessario a leggerlo, a scatola chiusa?”, ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni negli interventi di voto sull’intervento del premier Mario Draghi sul Pnrr. “Perchè, presidente Fico, la democrazia parlamentare non si può invocare solo per giustificare giochi di palazzo – ha aggiunto – Il Parlamento su questo piano è stato ignorato, verrebbe da dire deriso”. Secondo Meloni la “scelta di esautorare il Parlamento è stata politica”. Ricordando le critiche mosse da Iv al piano di Giuseppe Conte, Meloni nel suo intervento ha aggiunto: “Toc toc, dov’è Matteo Renzi, in Arabia saudita?”. “Ci viene detto che c’è il disco verde della commissione Ue, perchè loro hanno avuto la possibilità di leggerlo, speriamo non abbiano scritto direttamente”, l’affondo. “Io continuo a vedere una visione un po’ ostile al mondo produttivo”, ha continuato Meloni.

“Io me lo sono letto, più di una nottata…I posti nell’asilo nido la notizia più bella”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a “L’ Aria che tira”, su La7. “Ci sono i titoli delle riforme che saranno fondamentali: burocrazia..”, aggiunge. “Draghi è la persona giusta al posto giusto: stiamo aiutando un paese a uscire da una guerra “.

LE COMUNICAZIONI DI DRAGHI ALLA CAMERA

Al Senato si apre con un lapsus di Draghi: ‘Onorevoli deputati’, in Aula lo correggono: ‘Siamo in Senato’. Ma lui sbaglia di nuovo. Poi si scusa e riprende il discorso.
‘Oggi è un giorno positivo, non è una cosa di cui dispiacersi. E’ positivo per l’Italia. Questo Senato è stato protagonista nel disegno attraverso consultazioni e osservazione e sarà protagonista nell’attuazione del piano’,  dice il premier Mario Draghi nella replica nell’Aula del Senato.

Al centro del piano c’è l’Italia, con le sue straordinarie qualità e le sue ormai storiche fragilità, su cui credo che tutti siamo d’accordo. Bisogna affrontarle e risolvere, questo piano ci dà l’occasione per farlo. E’ sì un disegno di progetto ma è anche occasione per riflettere: dobbiamo lavorare insieme, non solo qui dentro ma insieme con gli enti locali e con tutto il popolo italiano. Pensate che l’Italia resti la stessa dopo? Il piano avrà effetti sia economiche che sociali: i progetti si possono attuare solo se c’è accordo, volontà di successo non di sconfitta.

Corruzione, stupidità, interessi costituiti continueranno ad essere i nostri nemici e sono certo saranno battuti. Ma c’è anche l’inerzia istituzionale che si è radicata per la stratificazione di norme negli ultimi 30 anni. Le riforme ci aiuteranno a superarle e per questo sono così importanti, afferma Draghi. Le riforme saranno adottate con procedimenti legislativi e il Parlamento avrà un ruolo determinante. La collaborazione di potere legislativo ed esecutivo è cruciale.

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