Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno eseguito provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della Dda, nei confronti di 21 persone ritenute legate al clan Sibillo, “operante nel cuore della città e reso celebre dai media come ‘la paranza dei bambini’, retto tra il 2013 e il 2015 dai fratelli Pasquale ed Emanuele Sibillo”, scrivono i militari dell’Arma in una nota. Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati dei delitti di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco con le aggravanti delle finalità mafiose.Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia Napoli Centro e coordinate dalla Dda partenopea, hanno documentato un’escalation di eventi – richieste estorsive ed esplosioni di ordigni e colpi d’arma da fuoco a fini intimidatori – che hanno segnato la quotidianità del centro storico, nell’ambito dei contrasti sorti con l’organizzazione camorristica rivale dei Mazzarella.
Una vera e propria “strategia della tensione”, secondo gli inquirenti, adottata dai clan per sollecitare l’intervento delle forze dell’ordine e della procura ai danni dei rivali. A farne le spese gli esercenti delle attività del centro, pizzerie ed esercizi commerciali, costretti a subire le richieste estorsive, le intimidazioni e le azioni violente. Ulteriori dettagli saranno forniti alle ore 10.30, durante una conferenza stampa online promossa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.