Covid, sfiducia a Speranza: il Senato boccia la mozione Fdi

Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia contro il ministro della Salute Roberto Speranza. I voti contrari sono stati 221, contro i 29 voti favorevoli. Gli astenuti sono stati 3. Lega e Forza Italia si sono schierati contro la mozione di sfiducia, ma hanno richiesto una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del ministro della Salute.

Dopo il buco nell’acqua dell’odg sul coprifuoco  voluto da Fratelli d’Italia, a distanza di poche ore Matteo Salvini si è trovato nuovamente davanti a un bivio: stare dalla parte del governo o dell’alleata di centrodestra Giorgia Meloni? Prima del voto, il leader leghista aveva detto: “Voglio fare una chiacchierata con il sottosegretario Sileri, di cui ho enorme stima. Prima di decidere vorrei sentire i suoi ragionamenti”.

Ma perché Fratelli d’Italia,  e non solo,  si è mosso contro il ministro Speranza? Le mozioni di sfiducia  presentate sono tre e sono articolate nei testi allegati sul sito del Senato. In sintesi, le principali critiche mosse nei confronti del ministro riguardano una preparazione inadeguata dell’Italia per affrontare la pandemia, il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, presunta ingerenza del ministro Speranza nell’occultamento di report scientifici per interesse politico.

I firmatari delle mozioni sono prevalentemente senatori di Fratelli d’Italia, ma ci sono anche alcuni elementi del Misto, Italexit e Alternativa c’è. Ecco tutti i nomi: Ciriani, Paragone, Crucioli, Rauti, Balboni, Barbaro, Calandrini, De Bertoldi, De Carlo, Drago, Fazzolari, Garnero Santanché, Iannone, La Pietra, La Russa, Maffoni, Nastri, Petrenga, Ruspandini, Totaro, Urso, Zaffini, Di Micco, Martelli, Giarrusso, Granato, Angrisani, Corrado, Abate, Morra, Lezzi, Mininno, Ortis.

L’alleanza di governo “deve funzionare” aveva tagliato corto Maria Elena Boschi, capogruppo Iv alla Camera. “Non è in ballo il futuro del Pd o della Lega: è in ballo il futuro dell’Italia. Sapere che alla guida della macchina oggi c’è Draghi è un elemento di fiducia enorme. Ma non basta. I partiti più grandi devono smettere di farsi la guerra e pensare al bene comune dell’Italia”.

In Senato, il ministro della Salute Roberto Speranza si è così difeso: “Le mozioni indicano che il piano pandemico non è stato aggiornato: fanno riferimento a un lungo periodo in cui ci sono stati 7 governi, tutti i gruppi hanno sostenuto alcuni di questi governo ed è troppo facile oggi far finta di non vedere. Ho fiducia nel lavoro della magistratura e credo che chiunque abbia avuto responsabilità debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Ora il piano pandemico antinfluenzale c’è, quello che non è stato fatto in anni è stato realizzato nel mio mandato”.

Il ministro ha aggiunto: “Resterò sempre distante dalle polemiche che danneggiano il prestigio dell’Italia e rendono più difficile il lavoro. Comprendo le ragioni della battaglia politica ma la politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. In un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia“.

“Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali. È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato”.

 

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