Nella foto d'archivio i due motopescherecci di Mazara del Vallo, "Aliseo" e "Anna Madre", all'epoca sfuggiti al sequestro dopo essere assaltati da un'imbarcazione al largo di Zarsis, al confine tra la Libia e la Tunisia, in acque internazionali. Solo il contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un'unità navale della Marina tunisina ha permesso di evitare il peggio facendo allontanare l'imbarcazione a quanto pare appartenente alle autorità doganali tunisine. Mazara del Vallo (Trapani), 3 agosto 2017. ANSA/ UFFICIO STAMPA DISTRETTO DELLA PESCA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Libia: peschereccio “Aliseo” in navigazione verso Mazara

E’ in navigazione verso Mazara del Vallo il peschereccio “Aliseo”, con sette uomini d’equipaggio, il cui comandante Giuseppe Giacalone è rimasto ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati ieri da una motovedetta militare libica.

L’assalto è avvenuto a 35 miglia a nord della costa di Al Khums, “all’interno della Zona di protezione di pesca nelle acque della tripolitana” come ha comunicato la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. Un tratto di mare definito “ad alto rischio” dalle nostra autorità. L’arrivo dell’unità militare italiana ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione che ha subito fatto rotta verso Mazara del vallo.

Il peschereccio sta navigando alla velocità di circa 9-10 nodi all’ora; l’arrivo in porto è previsto per l’alba di domani.

Le condizioni del comandante Giacalone, ferito lievemente anche alla testa da alcune schegge del vetro della cabina e medicato a bordo dai militari italiani, non destano preoccupazioni.

“Siamo vivi per miracolo, ci hanno sparato a pallettoni, qui la cabina è piena di buchi”. Giuseppe Giacalone risponde via radio  mentre è in navigazione verso Mazara del Vallo. Si emoziona quando ripensa al fatto che lui è un “miracolato, perché soltanto Dio ci ha aiutato”. Davanti agli occhi i momenti terribili vissuti ieri: “Erano le 14 quando tutto è successo – racconta – mentre eravamo in navigazione verso Nord-est ci ha raggiunto una motovedetta libica e ha iniziato a sparare. I colpi ci hanno raggiunto e i vetri della plancia sono andati in frantumi”.

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