Per il momento la Commissione Europea non ha rinnovato il suo contratto per i vaccini anti-Covid sviluppati da AstraZeneca oltre la scadenza dell’attuale contratto, prevista alla fine di giugno. Lo ha detto il commissario al Commercio interno europeo Thierry Breton su France Inter. “Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno – ha sottolineato – Vedremo cosa succederà”.
Ai microfoni di France Inter, Breton non ha espresso critiche nei confronti del vaccino AstraZeneca, che ha invece definito “un vaccino molto interessante e molto buono”, soprattutto “per le condizioni logistiche e le temperature” cui può essere conservato. Ora, ha sottolineato tuttavia Breton, “abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione”.
Il contratto con AstraZeneca scade il prossimo mese di giugno e salvo colpi di scena e imprevisti, non dovrebbero esserci conseguenze per chi dovrà fare la seconda dose del vaccino. Il ciclo vaccinale sarà completato con AstraZeneca in quanto le scorte a disposizione dovrebbero essere sufficienti per completare i richiami. Quindi, in linea con le indicazioni dell’Aifa, non si procederà con la somministrazione di un vaccino diverso, almeno per quanto riguarda la seconda dose.
Un problema però potrebbe sorgere dal 2022. È opinione diffusa tra gli esperti che contro il Covid e le sue varianti servirà un richiamo, una terza iniezione. A quel punto i Paesi europei non dovrebbero avere in magazzino scorte del vaccino AstraZeneca. E quindi come si procederà? A quel punto sembra inevitabile che i vaccinati con il vaccino anglo-svedese faranno il richiamo con un farmaco diverso. È difficile oggettivamente immaginare uno scenario differente.
L’Unione europea ha deciso di investire sui vaccini mRNA, quindi sviluppati intorno alla tecnologia dell’RNA messaggero. Di certo sulla decisione di Bruxelles ha inciso anche la pratica legale con AstraZeneca, che fino a questo momento ha fornito all’Unione europea molte meno dosi del previsto. E questo ha complicato e non poco la campagna di vaccinazione. Tra i motivi che hanno spinto l’Ue a non rinnovare il contratto non c’è quello sulla sicurezza, come invece ipotizzato da qualcuno. Anzi, l’Unione europea anche nelle ultime ore ha ribadito che quello di AstraZeneca è un vaccino efficace e sicuro.