“Arrivati a questo punto, con gli anziani vaccinati, è ridicolo fare distinzioni tra un 50enne e un 40enne. Negli open day bisogna dare le dosi a tutti, senza più fasce di età”. Parola di Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che in un’intervista a ‘Il Messaggero’ auspica per la campagna di immunizzazione anti-Covid un’accelerazione ulteriore, per non sprecare le fiale rimaste nei super congelatori delle Asl. “Sarebbe un delitto tenere le boccette chiuse – avverte il medico – Tutti i vaccini approvati sono efficaci”, e se tanti scartano AstraZeneca “è colpa di una comunicazione balbettante, soprattutto da parte delle agenzie regolatorie”. “Capisco i cittadini disorientati dalle comunicazioni altalenanti delle agenzie regolatorie, indicazioni a volte anche contraddittorie – osserva Vaia – Tra l’altro, le agenzie non dovrebbero raccomandare, ma stabilire. In ogni caso – precisa – tutti i farmaci hanno effetti collaterali, ma i benefici superano infinitamente i rischi, molto ridotti. La via ora sono gli open day. Per tutti, senza fasce d’età. Nel Lazio la Regione li vede con favore, il progetto è allo studio. L’unico tema è evitare gli assembramenti, va attivato un sistema di prenotazione. E vanno coinvolti i medici di base. Se questa pandemia ci ha insegnato una cosa, è che va rafforzata la medicina di prossimità, servono più cure domiciliari. Anche per il Covid”. Per esempio con monoclonali a casa? “C’è già un progetto per gli anticorpi a domicilio – conferma il direttore dello Spallanzani – I monoclonali, se la cura inizia subito, salvano vite”.
Parlando dell’andamento di Covid-19 in Italia, “tutti gli indicatori sono buoni – afferma Vaia – Non badiamo solo all’Rt che ormai è superato. Il rapporto tra contagiati e tamponi è in calo, i ricoveri sono stati abbattuti. Questo fa ben sperare. Attenzione però, non è un liberi tutti: bisogna continuare a comportarsi correttamente per non lasciare sponde ai catastrofisti che già preconizzano la quarta ondata. Dipende da noi – ammonisce – la lotta al virus è di sistema, corale”. Infine il tema liberalizzazione brevetti. Potrebbe essere un passaggio chiave per accelerare l’immunizzazione di massa? “Io lo dico da gennaio – risponde il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani – Parliamo sempre di un superamento provvisorio dei brevetti, a tempo, senza pretendere di trasformare Big Pharma in associazioni non profit”, puntualizza. “Credo e spero – auspica Vaia – che il premier Draghi, con la sua autorevolezza, possa trascinare i leader europei in questa direzione. Condivido anche l’appello agli Usa per lo sblocco delle esportazioni. Con gli Stati Uniti dobbiamo dialogare, io stesso parlo con Anthony Fauci, il consigliere di Biden. Così come abbiamo rapporti, allo Spallanzani, con gli scienziati cinesi e russi. La ricerca e la medicina devono dialogare con tutti”.