Giorgia Meloni, ospite di Lucia Annunziata, a Mezz’ora in più, risponde alla domanda delle domande. Vuole fare il premier? “Sono pronta a fare quello che gli italiani mi chiedono di fare, comprendendone responsabilità e difficoltà, non lo farei a cuor leggero -ha spiegato la leader di FdI-. Sono basita di fronte ai politici che prendono grandi responsabilità con il volto di chi vince un concorso di bellezza, mi tremerebbero le mani. Ma cosa farei politica a fare se non fossi pronta a misurarmi? Poi dico voglio andare lì con FdI, con una classe dirigente, con persone su cui posso contrare, con un lavoro che abbiamo fatto”. E’ la prima volta che Giorgia Meloni dinanzi a questa prospettiva non si tira indietro.
Quindi il giudizio sul governo Draghi, che nell’insieme è negativo. “Il giudizio sul governo non è positivo. Sulla pandemia e sulle chiusure, sui ristori, sulle scelte economiche mi pare in continuità con il governo precedente, anche più rigido. Draghi è più rigido di Conte sulle riaperture. Mi aspettavo qualcosa di meglio, più coraggio da parte di Draghi”. E alla domanda sull’ipotesi Draghi al Quirinale Giorgia Meloni risponde che “a favore di Draghi c’è il fatto che si andrebbe a votare e che la persona ha un profilo di autorevolezza. Io non ho elementi per dire che è la persona che FdI potrebbe sostenere”.
Matteo Salvini si fa rincorrere per tutta la giornata dai compagni di governo. Per poi stupire tutti, in serata, con una dichiarazione di fedeltà a Mario Draghi. Che spiazza chi vorrebbe sbarazzarsi del leader del Carroccio. Questa volta non farà l’errore di farsi mettere all’angolo, come con il Conte 1. Giura a se stesso prima ancora che agli altri.
Il numero uno del Carroccio aveva escluso che l’esecutivo di super Mario potesse fare le riforme strutturali. ”Ma su, siamo realisti: non sarà questa maggioranza a fare la riforma della giustizia e del fisco”, ha detto Salvini. Per poi aggiungere: ” Perché se sei in Parlamento con Movimento 5 Stelle e Pd, “per i quali chiunque passa lì accanto è un presunto colpevole, è dura”.
Il capo dem apre le danze e al Nazareno parte la rincorsa. Tutti all’unisono a chiedere al leader leghista a che gioco sta giocando. Se Salvini scalpita, trama nell’ombra, e non crede al riformismo dell’esecutivo torni a fare l’opposizione. Si sbagliano. Non sarà lui a ‘tradire’ il premier dei miracoli. Che, lo ribadisce, la Lega sosterrà con convinzione se intenderà candidarsi alla successione di Mattarella. “Se Draghi intenderà candidarsi, avrà nella Lega un sostegno totale: non lo stesso appoggio, credo, troverà da parte del Pd che ha almeno dieci pretendenti al Colle”.
Nessuna lite nel centrodestra, assicura la Meloni: “Il centrodestra diviso è una ricostruzione giornalistica, il rapporto tra me e Salvini è costante, ci sentiamo, ci parliamo direttamente e ci scherziamo, ci si gioca parecchio. Alcuni dicono che le iniziative di opposizione di FdI non sono contro la sinistra ma contro la destra, ma io la mozione l’ho presenta contro Speranza non contro Garavaglia”. Anche sui nomi dei candidati alle comunali Meloni è sicura che l’accordo arriverà presto. “Siamo più compatti dei nostri avversari che vanno in ordine sparso”.
Il centrodestra al governo – sottolinea poi – dovrebbe reagire al fatto che Draghi pende un po’ di più dalla parte della sinistra, ma le accuse di slealtà da parte del Pd sono pretestuose. “La sinistra gioca una partita tattica, quando accusano Lega e FI di non essere leali sono loro a non essere leali. Non puoi pretendere di governare con i voti di un pezzo del centrodestra per fare quello che vuoi fare te. Se uno è contro il coprifuoco e l’altro è per il coprifuoco un governo di larghe intese cerca una mediazione. Invece loro vogliono stravincere e poi si lamentano quando gli altri dicono: non siamo d’accordo“.
È Giorgia Meloni per il Financial Times “l’astro nascente dell’estrema destra italiana”, capace di sorpassare la Lega ed essere ago della bilancia per la tenuta dell’esecutivo di Mario Draghi.
E se è vero che all’interno della coalizione di centrodestra chi ha più voti sceglie chi sarà il candidato premier alle prossime elezioni, un’ulteriore avanzata del partito di Giorgia Meloni potrebbe portare Salvini, continua l’analisi del quotidiano, a mettere in dubbio il sostegno della Lega al governo.
“Se l’opposizione solitaria di Meloni a Draghi dovesse spingerla al di sopra di Salvini nei sondaggi, le conseguenze politiche potrebbero essere esplosive. – è la conclusione dell’articolo – Salvini può decidere che non può più permettersi di sostenere politicamente Draghi se vuole realizzare il suo sogno di diventare premier”.
Insomma, il Ft non ha dubbi: “La corsa tra Meloni e Salvini per guidare la destra italiana alle prossime elezioni generali potrebbe rivelarsi il fattore più importante per la durata del governo Draghi”.
Enrico Ruggeri vedrebbe benissimo Giorgia Meloni premier: «Be’ sì, avremmo finalmente una donna premier. E, a quelli che tifano per le quote rosa, vorrei ricordare che non ne abbiamo ancora avuta una».