Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno compiuto durante la notte piu’ di 30 raid aerei sulla Striscia di Gaza, colpendo obiettivi situati nel nord e nel sud dell’enclave e provocando il ferimento di almeno 13 persone. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, secondo cui tra gli obiettivi attaccati dalle Idf vi e’ stata anche la strada che collega la citta’ di Gaza con il governatorato del Nord. Secondo l’ultimo bilancio pubblicato dai media palestinesi, diffuso verso mezzanotte, le vittime complessive degli attacchi contro Gaza sono 228, tra cui 65 minori e 38 donne, mentre i feriti sono 1.620 (1.633 con quelli di stanotte). E’ pari invece a 27, tra cui quattro minori, il numero di vittime causate dagli scontri tra manifestanti e forze israeliane in Cisgiordania, con un totale di 5.164 feriti. Gli attacchi giungono mentre aumentano le voci di un possibile cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Ieri sera, il vice capo del ramo politico di Hamas, Mousa Mohammed Abu Marzook, ha rivelato in un’intervista alla “Cnn” la possibilita’ di una cessazione delle ostilita’ entro i prossimi due giorni.
“Penso che la mediazione per il cessate il fuoco funzionera’”, ha dichiarato Marzook. “L’equazione e’ chiara: se intensificano gli attacchi, intensificheremo gli attacchi. Se smettono di condurre raid a Gaza, smetteremo di colpire Tel Aviv. Le azioni di Israele a Gerusalemme e Sheikh Jarrah hanno indotto le Brigate al Aqsa ad entrare nella campagna militare. Qualsiasi negoziato per un cessate il fuoco deve affrontare questo problema”, ha sottolineato Marzook. Nonostante le affermazioni dell’alto funzionario di Hamas, il ministro dell’Intelligence israeliano, Eli Cohen, ha affermato che lo Stato di Israele resta determinato a continuare l’operazione per tutto il tempo necessario a ripristinare la propria sicurezza. “Termineremo l’operazione quando sentiremo di aver raggiunto i nostri obiettivi”, ha dichiarato Cohen a “Kan Radio”.