Selvaggia Lucarelli ha fatto sapere a tutti che Giorgia Meloni, nata perché la madre rifiutò di abortire, aveva infiocchettato la sua autobiografia, ma era la Lucarelli ad essere disinformata scrivendo dati non completi.
Poi hanno creato lo scandalo del libro della Meloni presentato in una scuola di Messina. Titoloni indignati di Espresso e Repubblica. Ma la Meloni non ne sapeva nulla: e – ha chiarito – ‘se avessi ricevuto l’invito non sarei andata, i politici nelle scuole non ci devono andare’.
Pietrangelo Buttafuoco, scrittore controcorrente, si è fatto una passeggiata a una libreria Feltrinelli, trovando nella classifica dei libri più venduti il testo di Giorgia Meloni che campeggia al primo posto: “Trovare @GiorgiaMeloni in una libreria Feltrinelli prima in classifica per sovrastare Michele Serra nelle vendite non è una semplice capitolazione dell’egemonia culturale della sinistra, è nemesi”.
Ma il libro che Giorgia Meloni ha oscurato è quello di Enrico Letta. Si intitola ‘Anima e cacciavite’. Una sola recensione: su Hudffington Post. Nella quale si spiega il senso del paradigma racchiuso nel titolo: perché la ricerca dell’anima senza cacciavite è pratica esoterica, e il cacciavite senz’anima è mera manutenzione. Appunto. Ecco spiegato perché il libro di Letta non lo compra e non lo legge nessuno.
Lecito domandarsi se l’Università Ca Foscari prenderà provvedimenti per quanto scritto dal suo professore come avvenuto pochi giorni fa da parte dell’Università di Milano che ha addirittura sospeso il professor Marco Bassani per un suo post giudicato un contenuto d’odio. Oppure, per l’ennesima volta, scopriremo che, se i contenuti d’odio sono rivolti nei confronti di un politico o di una persona di destra, sono concessi secondo il principio dei due pesi e due misure che nel mondo culturale e accademico italiano è ormai diventato una consuetudine. E sul caso è intervenuta anche la stessa Giorgia Meloni: “Ma vi sembra normale che un docente universitario scherzi sui miei libri ribaltati per simulare il fatto che io venga appesa? Ecco a voi l’esempio di una delle tante “menti” che insegnano ai giovani il rispetto, la tolleranza, la libertà di pensiero e il confronto civile. Menomale che i cattivi seminatori di odio siamo noi di destra”.
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