‘Lo sforzo che sto facendo è quello di mettere insieme le forze politiche per un governo in linea con le scelte europeiste necessarie’, ha detto Letta, ospite di SkyTg24.
Letta, un mese fa, ospite allora di Corrado Formigli a ‘Piazza Pulita’ spiegò che ‘non escludeva alleanze con Silvio Berlusconi’. Il viaggio mentale di Letta, complice la ‘svolta’ garantista di Di Maio, lo porta ad immaginare una sorta di ‘maggioranza Ursula’ nazionale.
Luigi Di Maio prova a portare il Movimento fuori dalla stagione del giustizialismo e lo fa chiedendo ‘scusa’, in una lettera pubblicata sul Foglio, all’ex sindaco di Lodi del Pd, Simone Uggetti, arrestato nel 2016 con l’accusa di turbativa d’asta e di recente assolto, perché il fatto non sussiste. Cinque anni fa il M5S, come la Lega, scese in piazza e gridò allo scandalo, spingendo Uggetti alle dimissioni.
‘Quello di Di Maio è stato un gesto molto importante, l’ho apprezzato’, ha detto Letta, definendo poi ‘paradossale’ dire che su alcuni temi il Pd vira a sinistra. ‘Io credo che i concetti destra e sinistra in questo momento sono parte dell’archeologia della discussione politica e che hanno poco senso‘, ha aggiunto il segretario Pd, sottolineando che lo sforzo per il futuro deve essere ‘intervenire per ridurre le diseguaglianze, la missione più importante’.
Per il M5s, quanto fatto da Di Maio, è il capovolgimento della logica giustizialista delle origini del Movimento, e sposa la rivoluzione ‘moderata’ preannunciata recentemente, che non piace all’anima ‘ortodossa’ pentastellata che rivendica i pentastellati delle origini. La svolta di Di Maio trova il pieno consenso del futuro leader Giuseppe Conte: ‘Riconoscere un errore, come ha fatto oggi Luigi, è una virtù’, informando di aver inserito, come leader pentastellato, ‘il rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali al centro del nuovo corso del Movimento con un richiamo proprio nella Carta dei principi e dei valori del neo-Movimento 5 stelle’. Cosa che non frena chi nel Movimento rimpiangono il ruolo di leadership che aveva Di Maio, quando era lui il capo politico: ‘Anche questa volta Di Maio dimostra di avere la stoffa di un leader’, commenta infatti il sottosegretario 5 stelle Giancarlo Cancelleri che spiega: ‘In questo momento c’è Letta che occupa un grande spazio, Di Maio che ha un peso specifico e che, come dimostra la lettera di oggi, fa sembrare che non ci sia spazio per Conte. Ma Conte deve sbrigarsi, deve semplicemente fare in fretta: ha un Movimento da rimettere in piedi, un Movimento di persone che lo stanno aspettando ma che si stanno anche cominciando ad interrogare. Ad esempio, da qui alle amministrative qualcuno dovrebbe dirci chi ci autorizza all’utilizzo del simbolo M5s.’.
La mossa di Di Maio, va letta anche in un’ottica di alleanze: se da un lato c’è chi ipotizza una lettura in chiave di un allentamento delle tensioni sulla riforma della giustizia, di certo l’iniziativa non può che giovare al rilancio dell’intesa con il Pd. Al punto che l’ex viceministro del Movimento, Stefano Buffagni, arriva addirittura a proporre di candidare Uggetti al seggio rimasto vacante a Siena, dopo la rinuncia di Pier Carlo Padoan. ‘Credo che il M5s e il Pd debbano dare un segnale candidandolo’.
Di contro, come detto, la lettera di Di Maio, non è invece piaciuta a quanti criticano il nuovo corso pentastellato. Nicola Morra, espulso e in procinto di creare una nuova forza politica, probabilmente ‘grillina’, prende le distanze: ‘Di Maio chiederà anche scusa ma io la penso diversamente’, premette il senatore che aggiunge: ‘Di Maio ha fatto diversi errori tra cui questo: la campagna di una forza politica non deve essere demolitoria ma costruttiva. Il M5s doveva avanzare proposte per moralizzare il quadro pubblico. Su questo doveva e poteva fare di più’.
Il problema reale, aldilà di svolte e coloriture politiche, resta il tema di rimanere al governo ‘in ogni modo’ creando, al contempo, una strada ideale e politica da percorrere attraverso alleanze. Letta, alle prese con i sondaggi che certificano il sorpasso di FdI sul Pd, ha detto: ‘Salvini e Meloni oggi sono al 21 e al 19%, anche senza Berlusconi vincono le elezioni. Dopo il governo Draghi dobbiamo evitare un governo Salvini-Meloni, ma dare al Paese un governo in continuità con Draghi, con le forze europeiste’. Leggi: coltivare il sogno di coinvolgere Silvio Berlusconi nella sua logica europeista ma, a conti fatti, ‘immaginaria’.
La giornalista, che come tutti sanno è figlia di Enzo Tortora, sa bene cosa significhi essere vittima perseguitata dalla giustizia. dunque non ha dubbi nel suo affondo affilato: ‘Forse Di Maio avrebbe dovuto aggiungere altri casi nella lettera a Il Foglio’. Già, tantissimi i casi per i quali il giustizialismo dei grillini si è abbattuto come una clava sul dibattito pubblico e contro le persone. Ma non è solo il M5S nel mirino di Gaia Tortora. Affilato il suo ragionamento sul ruolo del Pd, che ha brillato per il suo silenzio. ‘Ed il Pd, che il ministro degli Esteri ha tolto d’impaccio sul tema giustizia sempre scomodo e toccato con le pinze dai dem, se c’è dovrebbe battere un colpo. Tanto più che Uggetti si sarebbe aspettato qualcosa anche dal suo partito, mentre non c’è stata una sola parola in questi giorni’.
Secondo Gaia Tortora tutto lascia pensare ad una mossa politica delineata da un’area che fa capo a Conte e Di Maio.