Il logo dell'Agenzia delle Entrate, Roma, 1 febbraio 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Cartelle esattoriali, stop fino al 30 giugno: le novità su pagamenti e scadenze

Stop alle cartelle esattoriali fino al 30 giugno 2021. Il decreto Sostegni bis ha rinviato nuovamente le scadenze di cartelle e pagamenti bloccati dall’8 marzo 2020: si tratta di 40 milioni di atti tra cartelle di pagamento, avvisi di accertamento esecutivo e avvisi di addebito Inps, la cui scadenza ricade nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 30 giugno 2021.

C’è dunque ancora un mese di tempo, poi l’agente della riscossione inizierà a bussare alla porta dei contribuenti.

I pagamenti delle cartelle in scadenza  dall’8 marzo 2020 sono sospesi fino al 30 giugno 2021. Il versamento delle somme dovute dovrà essere effettuato entro il mese successivo, quindi il 31 luglio, ma coincidendo con il sabato, la scadenza ultima è il 2 agosto. Non è necessario il pagamento in un’unica soluzione. Può essere richiesta anche una rateizzazione, presentando la domanda entro il 31 luglio 2021. L’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) ricorda anche che chi non aveva una dilazione in corso alla data dell’8 marzo 2020 può chiedere entro la fine di quest’anno di rateizzare il suo debito senza dover pagare prima gli importi rimasti in sospeso, come invece veniva imposto in precedenza.

Sospesi procedure di riscossione e pignoramenti

Gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti effettuati prima del 19 maggio 2020 – data di entrata in vigore del decreto Rilancio – su salari, pensioni e altre indennità legate al lavoro restano sospesi fino al 30 giugno 2021. Fino alla fine di giugno, dunque, non ci sarà alcun recupero coattivo. Escluse per quel periodo anche le misure cautelari come fermi amministrativi ed ipoteche. Dal 1 luglio verranno ristabiliti gli obblighi.
Sospese fino al 30 giugno anche le verifiche di inadempienza delle Pubbliche amministrazioni e delle società che sono prevalentemente partecipate dallo Stato.

Novità sulla dilazione

Novità anche sulle condizioni che determinano la decadenza del beneficio, cioè della dilazione: per le domande inoltrate durante tutto il 2021, la decadenza subentra dopo dieci rate non pagate anziché dopo cinque. Ma torneranno a dimezzarsi per chi presenterà richiesta di rateizzazione da gennaio 2022. Aumenta, inoltre, la soglia entro la quale non c’è l’obbligo di dimostrare lo stato di difficoltà: da 60mila euro passa a 100mila euro.

Sanatoria debiti fino a 5mila euro

L’Agenzia parla anche della sanatoria dei debiti fino a 5mila euro  contenuti nelle cartelle emesse tra il 2000 ed il 2010. Viene confermato che l’efficacia della cancellazione del carico a ruolo resta posticipata all’emanazione di un apposito decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo dovrebbe avvenire il 21 giugno 2021, quindi fino a quella data i carichi restano tali.
Nel frattempo, il Fisco controllerà i dati dei contribuenti morosi che, per avere diritto alla cancellazione del debito, devono aver dichiarato nel 2019 un reddito imponibile inferiore a 30mila euro. In sintesi: almeno fino al 21 giugno, resta sospesa ogni azione di recupero dei debiti in questione, indipendentemente dal reddito del contribuente.

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