“Ci sono alcuni interventi che non possono essere rimandati e che spetta alla politica mettere in atto. Il primo di questi è un Patto per il lavoro da stilare – entro i primi cento giorni di governo della città – insieme alle parti sociali, che punti alla scrittura di un Piano industriale per il territorio che riparta dagli assett strategici, come l’automobile e il suo indotto, la ricerca, la transizione ecologica e il sistema dell’energia e che valorizzi un nuovo polifunzionalismo. Occorre, cioè creare delle opportunità per rendere di nuovo attrattivo e inclusivo il nostro territorio, per spingere gli investitori a scommettere qui e non altrove. Nel Patto per il lavoro è strategico investire sulla formazione, perché la Pandemia ha messo in evidenza un tema già presente da anni: non ci sono state adeguate politiche attive per i giovani. Se qui abbiamo la percentuale più alta di disoccupazione dobbiamo porci l’urgenza di risposte efficaci che non possono riguardare solo le eccellenze del Politecnico’, così in una nota congiunta Enzo Lavolta, vicepresidente del Consiglio comunale e candidato alle primarie per le elezioni amministrative a Torino di Torino e Cesare Damiano presidente associazione Lavoro&Welfare.
È importante avere Atenei di eccellenza – prosegue la nota – ma va costruita una vera e propria filiera della formazione, che costituisce uno dei pilastri su cui promuovere un nuovo modello di sviluppo produttivo, riprendendo e valorizzando una tradizione che è propria della città di Torino. La formazione rappresenta una chiave per la crescita nell’ambito della Quarta rivoluzione industriale caratterizzata dal rapido sviluppo dell’innovazione tecnologica e organizzativa. Formazione e open innovation diventano oggi sempre più essenziali in un contesto sociale ed economico caratterizzato dalla previsione del World Economic Forum che il 65% dei nostri bambini domani farà un lavoro che oggi non esiste. Un sindaco, che guarda al futuro deve avere gli occhi puntati su quei bambini progettando un nuovo modello sociale in grado di non lasciare indietro nessuno e di accogliere le novità che scienza e progresso apportano nella vita di ognuno di noi. C’è bisogno di coraggio, per ripartire lanciando grandi sfide. E c’è bisogno di sinistra, con una scelta che unisce.