Droga: traffico internazionale di eroina, 5 arresti

I finanzieri del Gico di Ancona, coordinati dalla procura del capoluogo marchigiano, hanno concluso una vasta indagine internazionale in materia di traffico di stupefacenti, durata circa due anni, che ha, nel tempo, portato all’arresto di 29 responsabili di cui 4, considerati i capi dell’organizzazione, che oggi sono stati raggiunti da un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip; una quinta persona e’ al momento latitante. Le indagini hanno riguardato un’organizzazione criminale strutturata e ramificata in Italia, composta prevalentemente da cittadini di origine pakistana e afghana, dedita al traffico di droga, in particolare eroina. Gli indagati, servendosi della complicita’ di numerosi corrieri, nella maggior parte dei casi provenienti dalle loro zone di origine, hanno introdotto nel nostro Paese ingenti quantitativi di stupefacenti destinati ai mercati delle province di Ancona e Macerata e a quelli di Lazio, Umbria, Sardegna e Campania. Da quanto si e’ appreso, i membri dell’organizzazione criminale, oltre che avere basi operative in alcune aree marchigiane, potevano contare anche sul supporto logistico di altri complici, che vivevano tra Roma, Terni e Napoli. Anche l’Hotel House, la struttura residenziale situata a Porto Recanati (Macerata), rappresentava un luogo di riferimento abituale e veniva utilizzato sia per lo stoccaggio dello stupefacente importato che per lo smercio sul territorio. Secondo gli inquirenti, la droga veniva introdotta dall’estero utilizzando diversi sistemi di occultamento, quali l’utilizzo di ovulatori, l’inserimento di doppifondi all’interno dei bagagli o l’utilizzo di speciali fasce addominali sulla persona, oppure sciogliendo la droga per poi solidificarla nella gomma piuma utilizzata nelle imbottiture dei trolley usati dai corrieri per i loro viaggi dal Pakistan all’Italia oppure, come accertato nel corso di un’operazione di sequestro eseguita a Trieste, nella struttura rigida stessa della valigia, mediante sofisticati procedimenti tecnologici.

La gomma piuma, poi, una volta arrivata in Italia, veniva lavorata e trasformata in eroina. Sono state diverse le rotte del narcotraffico individuate nel corso delle indagini, tra le quali la cosiddetta rotta ‘meridionale’, in cui le spedizioni dal Pakistan entravano in Europa, via mare o via aerea, direttamente o transitando attraverso i paesi africani. L’organizzazione criminale, infatti, potendo contare su numerosi complici per le varie importazioni dello stupefacente, decideva di volta in volta di utilizzare tratte sempre diverse, impiegando come vettore preferito i viaggi aerei e utilizzando alcuni scali aeroportuali nazionali, tra i quali quelli di Milano, Roma, Bergamo e Trieste. In altri casi, invece, le partite di droga, prima di giungere in Italia, venivano stoccate temporaneamente in paesi di transito, quali Spagna, Olanda e Austria dove l’organizzazione criminale poteva contare su alcuni fidati complici operativi. Nel corso delle attivita’ d’indagine sono stati denunciati complessivamente per i reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti 36 soggetti, di cui 25 tratti in arresto in flagranza di reato e 5 destinatari di ordinanza custodia cautelare e sono stati sottoposti a sequestro tra Marche, Umbria, Lazio, Sardegna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia 44 chili di eroina e 300 grammi di cocaina, per un valore complessivo sul mercato di oltre tre milioni di euro.

Al termine dell’inchiesta, il gip di Ancona, accogliendo le richieste avanzate dalla procura dorica sulla scorta delle ricostruzioni operate dalle Fiamme Gialle, ha emesso un articolato provvedimento con cui ha disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti delle cinque figure apicali dell’organizzazione, quattro delle quali domiciliate a Macerata, Napoli, Roma e Pescara e uno senza dimora dichiarata, eseguite anche con la collaborazione degli agenti della polizia di stato di Terni, con i quali si e’ lavorato in sinergia. In particolare, l’attivita’ d’indagine svolta dai militari del Goa del Nucleo Pef, in contatto con la Direzione Centrale Servizi Antidroga, aveva consentito d’individuare e disarticolare lo scorso anno una costola dell’organizzazione operante nella provincia di Terni (operazione ‘Ali’ Park’, ndr.), che nel settembre dello scorso anno ha portato in carcere 10 persone.

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