Enrico Letta vince la sfida delle primarie visto che passano i suoi candidati Roberto Gualtieri a Roma e Matteo Lepore a Bologna. L’affluenza non fa registrare il flop di Torino e il ‘popolo del centrosinistra’, risponde alla chiamata. Al termine di una notte di riconteggi dei dati (contestati nella Capitale), il pallottoliere segna 48.624 votanti capitolini e 26.369 sotto le Due Torri, compresi i voti online.
Per il Campidoglio, Gualtieri parte con un 60,4 per cento di consensi del mondo del centrosinistra romano, dove si piazza secondo con il 15,6 per cento Giovanni Caudo, civico di sinistra sostenuto dall’ex sindaco Ignazio Marino e terzo a sorpresa Paolo Ciani (con il 7,1 per cento di consensi), consigliere regionale e coordinatore nazionale di Demos, che – con la sua storica militanza in sant’Egidio -raccoglie il voto della società civile. A seguire Imma Battaglia di Liberare Roma con il 6,3 per cento, il deputato di Leu e consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina al 5,5, l’indipendente Tobia Zevi al 3,5 e la ex consigliera M5s, ora nel Psi, Cristina Grancio con l’1 per cento.
Più immediato il confronto bolognese, dove a sfidarsi è stato il candidato ufficiale del Pd contro Isabella Conti, sindaca renziana di San Lazzaro di Savena, scesa in campo come indipendente, ma fortemente sentita dai bolognesi come rappresentante della passata gestione dem, ancora fortemente criticata. A Lepore il 59,5 per cento dei consensi, contro il 40,5 di Conti.
Letta si è recato a votare al suo gazebo di Testaccio.
“Guardo l’affluenza alle elezioni regionali, la più bassa di sempre, al 33% (!) e vedo altri motivi per considerare straordinario il contributo del popolo di centrosinistra per dare nuova energia alla democrazia nella ricostruzione post Covid. Grazie e avanti ora!”, scrive su twitter il segretario del Pd.
Ora i candidati sconfitti assicurano di mettersi al lavoro per raggiungere l’obiettivo finale, deponendo le armi. Un impegno non sempre facile, dopo i toni accesi dello scontro, specie a Bologna. E reso più complesso dal rapporto con i 5 stelle, che sotto le Due Torri dovrebbero adesso sostenere Lepore, mettendo in fibrillazione i renziani. Diversa la battaglia romana, dove tutte gli sfidanti si sono trovati compatti fin dall’inizio contro la gestione degli ultimi 5 anni in mano a Virginia Raggi.
‘Bellissimo segnale. Sono molto contento. L’alternativa alle destre è il Pd e il suo sistema di alleanze. L’ho sempre pensato e con questo passaggio si conferma’, ha detto l’ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti poco prima di entrare al Nazareno per incontrare Enrico Letta. “Calenda? Non fa parte del centrosinistra, si è autoescluso. Mi sembra che abbia più un atteggiamento di boicottaggio del campo di forze del centrosinistra più che di collaborazione”
“Grande esempio di democrazia”, “successo enorme”, “hanno già votato in tanti”. Per sublimare il trionfo delle Primarie del centrosinistra a Roma, create ad hoc per sancire la designazione di Roberto Gualtieri i come candidato a sindaco, sono scesi in campo, già dalle prime ore della mattinata, i vertici del Pd, Letta in testa, che teme per la sua poltrona.
In realtà ci sono state strane anomalie nelle fila aggiunte alla surreale vicenda delle schede realizzate dal Pd. Sul fac simile c’è solo il nome di Gualtieri.
Sulle primarie del Pd a Roma, “ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni. #primarie20giugno”, si legge nell’account Twitter del comitato di Giovanni Caudo, uno dei candidati alle primarie del centrosinistra a Roma.
L’esito della consultazione tra gli elettori Dem sul destino del candidato sindaco di coalizione alle prossime Elezioni Comunali in autunno è scontato, vincerà Roberto Gualitieri e si griderà allo straordinario successo delle Primarie, ma ieri si è scoperto sulla scheda fac.simile e l’appello al voto lanciato dal Partito Democratico di Roma c’era solo il nome di Roberto Gualtieri.
«Sono primarie aperte a tutto il Centrosinistra: possono votare le elettrici e gli elettori insieme agli stranieri residenti e ai minori che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età. Partecipa alle primarie, vota Roberto Gualtieri». Peccato che sulla scheda si sia solo il nome di Gualitieri, con la X sbarrata. Una scheda che ha scatenato l’ironia di Enrico Mentana: “Una sfida appassionante, anche se i nomi degli avversari mi sembrano molto scoloriti. Boomerang”. Qualcuno gli replica: “Ma il Pd non ha diritto a indicare il suo candidato?”. E Mentana: “Ma non costava nulla scrivere anche i nomi degli avversari…”. Indubbiamente.