No alla proroga dello stato d’emergenza e cancellazione immediata dell’obbligo di mascherina all’aperto. Dal premier Draghi ci saremmo aspettati una presa di posizione netta su questi due temi ma non è arrivata. Entrambe le decisioni rimangono sospese: la prima viene rimandata a ridosso del 31 luglio, la seconda rimessa ad un parere del CTS. Il risultato è che, mentre Francia e Spagna hanno già deciso lo stop, l’Italia continua a perdere tempo. Clamorosa marcia indietro sulla vaccinazione eterologa: la raccomandazione perentoria annunciata in conferenza stampa pochi giorni fa dal Governo non c’è più e arriva la libertà di scelta. Un Esecutivo che naviga a vista e che continua ad alimentare confusione e incertezza tra i cittadini.
Mentre quasi tutta l’Italia è in zona bianca, il Comitato tecnico scientifico si è riunito ed ha dato il via libera per togliere l’obbligo della mascherina all’aperto. Il Cts, riferisce il Corriere della Sera, ha dato parere favorevole alla rimozione dell’obbligo ed ha proposto due date: il 28 giugno e il 5 luglio. Spetterà ora al governo prendere la decisione finale.
Da oggi l’Italia è tutta nella fascia con le restrizioni più basse, con l’unica eccezione della Valle d’Aosta che resterà gialla fino al 28 giugno.
Anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Toscana, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano entrano in zona bianca, dove le uniche regole da rispettare sono mascherine, distanziamento, igiene delle mani e divieto di assembramento.
Secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico ci sono tutte le condizioni per poter stare all’aperto senza mascherina in zona bianca. Sulla data in cui verrà meno l’obbligo della protezione deciderà però il governo, che dovrà firmare il provvedimento. Due le date proposte dal Cts: 28 giugno o 5 luglio.
Il Cts era stato chiamato in causa dalla richiesta di parere formale inviata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. La richiesta era stata anticipata anche dal premier Mario Draghi
La prima ipotesi avanzata dal Cts è quella di fissare il termine dell’obbligo quando tutto il Paese sarà in zona bianca, quindi dal 28 giugno.
L’altra opzione è quella di aspettare fino al lunedì successivo, il 5 luglio, alla luce del rischio varianti.