Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo inviatoci da Tartaglia Arte:
L’Accademia di Belle Arti di Carrara ha conferito il titolo di Accademica d’Onore e Marina Abramovic: la prima donna a ricevere l’onorificenza, attribuita recentemente a Maurizio Cattelan e Jeff Koons
Ancora un prestigioso riconoscimento per Marina Abramovic e, questa volta, dopo aver ricevuto il Princess of Asturias Award for the Arts, viene dall’Italia: la madrina della performance art sarà infatti proclamata Accademica d’Onore dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, «Per gli alti meriti nell’ambito dell’arte, in quanto artefice di una ricerca svolta principalmente su sé stessa che mira a condurre il corpo e la mente ai limiti estremi, ma anche abile ad attraversare i linguaggi contemporanei, che ha allargato i confini delle arti avvicinandole così alla vita», si legge nelle motivazioni. Ad assegnare il titolo, il consiglio accademico che, negli ultimi anni, ha conferito l’onorificenza ad artisti come Maurizio Cattelan – che in quella occasione presentò anche Eternity, progetto-installazione-performance sul tema della morte realizzata proprio in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara – e Jeff Koons. «È la prima volta nella storia dell’Accademia che questa onorificenza viene assegnata a una donna. L’Accademia è stata fondata 250 anni fa per volontà di Maria Teresa Cybo-Malaspina, e per opera di altre due sovrane, Elisa Bonaparte e Maria Beatrice D’Este, ha raggiunto fama e sviluppo, dunque le donne sono state centrali nella nostra storia ma ancora non c’era stata un’iniziativa in tal senso e questa sarà la prima di una lunga serie», ha dichiarato Luciano Massari, direttore dell’Accademia. La cerimonia di consegna a Marina Abramovic del diploma di Accademica d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, organizzata in occasione dell’apertura dell’a.a. 2020-2021, avrà luogo il 23 giugno 2021, alle ore 18. Il direttore Luciano Massari, il presidente Antonio Passa, il consiglio accademico i docenti e gli studenti saranno presenti nell’Aula Magna dell’Accademia, mentre Marina Abramovic terrà la sua lectio magistralis da New York, in diretta online. Dopo il suo intervento, l’artista sarà disponibile per rispondere alle domande degli studenti. La laudatio sarà tenuta da Fabio Cavallucci, curatore e critico d’arte, già direttore di diverse istituzioni internazionali, che presta da tempo una grande attenzione alla performance e ai fenomeni ad essa correlati. Il set e l’organizzazione sono del regista Carmine Fornari con il supporto tecnico del prof. Elmar Giacummo. «Marina Abramovic è una delle artiste più importanti del mondo. Siamo orgogliosi che entri a far parte della nostra Accademia un’artista che è il punto di riferimento per l’Arte Comportamentale. La sua opera ha influenzato giovani artisti e istituzioni, università e accademie di belle arti esercitando un’azione determinante sui modelli di indagine della pratica artistica», ha aggiunto Passa.
La biografia di Marina Abramovic
Nata a Belgrado da genitori entrambi ufficiali dell’esercito jugoslavo, trasferitasi prima ad Amsterdam e poi a New York, Marina Abramovic è entrata nella storia dell’arte fin dai primi anni ’70, con performance che mettono alla prova il suo corpo, esponendosi al rischio di essere ferita. Dal 1976 al 1988 ha collaborato con l’artista tedesco Ulay, compagno anche nella vita, realizzando opere in coppia che sfidano la resistenza fisica e psichica. Nel 1997, con Balkan Baroque, una performance in cui per quattro giorni l’artista puliva ossa di bue in un’atmosfera mefitica in una sala del Padiglione Centrale dei Giardini, ottenne il Leone d’oro alla 47a Biennale di Venezia. Trasferitasi a New York nella metà del primo decennio di questo secolo, con Seven Easy Pieces al Guggenheim (2005), reenactment di performance storiche di altri artisti, e poi con The Artist Is Present al MoMA (2010), oltre a ottenere la massima attenzione e i massimi riconoscimenti dall’ambiente artistico diventa un fenomeno pubblico, tra i pochi artisti al mondo ad avere una visibilità che supera i confini dell’arte per essere celebrata ormai come una star popolare. La sua pubblicazione più recente è Walk Through Walls: A Memoir, pubblicata da Crown Archetype il 25 ottobre 2016. La sua retrospettiva “The Cleaner” è stata inaugurata al Moderna Museet di Stoccolma nel febbraio 2017 ed è stata in tournée in altre sette sedi europee, tra cui Palazzo Strozzi, a Firenze, terminando al Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, Serbia, nel 2019. Nel settembre 2020 la Bayerische Staats Oper ha presentato la prima mondiale di 7 Deaths of Maria Callas, che continuerà a essere in tournée in altre sedi. Nel 2023 presenterà la mostra personale After Life alla Royal Academy di Londra e diventerà la prima artista donna nei 250 anni di storia dell’istituzione a occupare l’intero spazio della galleria con il suo lavoro. By redazione – exibart.com