Il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha annunciato ieri, primo luglio, una moratoria federale sull’esecuzione delle condanne a morte, invertendo la linea della precedente amministrazione presidenziale Usa che aveva invece riautorizzato le esecuzioni capitali da parte della giustizia federale. In un memorandum, Garland informa anche che il dipartimento di Giustizia intende rivedere le sue politiche e procedure per garantire che “siano coerenti con i principi articolati in questo memorandum”.
“Il dipartimento di Giustizia deve garantire che a chiunque sia sotto custodia del sistema di giustizia penale federale vengano garantiti non soltanto i diritti garantiti dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, ma anche un trattamento equo e umano”, recita il memorandum di Garland, secondo cui tale imperativo si applica in particolare “ai casi di condanna capitale”. La revisione interna del dipartimento di Giustizia interessera’, tra le altre cose, “i rischi di dolore e sofferenza fisica associati all’impiego del pentobarbital”, il barbiturico utilizzato durante l’amministrazione Trump per l’esecuzione di condannati a morte tramite iniezione letale.