Nel panorama italiano la migliore performance digitale è ottenuta dalla Lombardia (punteggio 72/100), seguita da Lazio (71,5) e dalla Provincia autonoma di Trento (69,9), contro una media nazionale del 53,8/100. Il Trentino registra le migliori performance (82,7/100 per quanto riguarda i servizi pubblici digitali a favore di cittadini ed imprese, esclusa la sanità, dove peraltro la nostra Provincia è un punto di riferimento nazionale. A sostenerlo è il Politecnico di Milano attraverso l’Osservatorio agenda digitale 2020. Il documento raccoglie gli indici di digitalizzazione dell’economia e della società (Digital Economy and Society Index – DESI) in Italia e contiene altre informazioni sull’evoluzione digitale dell’Italia, Trentino in particolare. La nostra provincia è la terza in Italia per quanto riguarda il capitale umano (82 punti contro gli 83,1 della Lombardia prima in classifica, grazie alle competenze digitali di base (46,6 della popolazione) e per competenze in ambito software.
I migliori servizi pubblici digitali sono erogati in Trentino: 82,7/100 è il punteggio assegnato alle performance digitali dall’Osservatorio agenda digitale del Politecnico di Milano, contro i 78,9 punti della Lombardia, regione che occupa il secondo gradino del podio. “La Provincia autonoma di Trento – spiega il rapporto – eccelle sia per quota individui che usano i servizi di eGovernment (19% in tutto il Trentino Alto Adige), sia per individui che inviano moduli compilati alla pubblica amministrazione (37%)”.
Dai dati raccolti dall’Osservatorio, confermano che il Trentino ha già avviato con successo il percorso verso la transizione e l’innovazione digitale nella pubblica amministrazione, grazie a servizi di nuova generazione. La nostra provincia ha accelerato anche su connettività e copertura del territorio con internet a banda ultra larga. Finanziato con fondi pubblici, il progetto Bul (Banda Ultra Larga) porterà la fibra ottica nelle abitazioni e nelle aziende delle valli e delle aree meno popolate (cd aree bianche). Il bando nazionale è stato vinto da Open Fiber, che si è impegnata, entro il 2022, di coprire buona parte delle aree bianche del Trentino. Questi territori sono considerati “fallimento di mercato”, in quanto gli operatori Tlc non investirebbero per mancanza di un numero sufficiente di utenze/contratti a fronte dei forti investimenti necessari per l’infrastrutturazione del territorio. Grazie al progetto Bul e Open Fiber la fibra ottica arriverà fin nelle case, alberghi ed aziende del territorio, in modalità FTTH (Fiber To The Ho me), ovvero la soluzione più veloce ad oggi sul mercato. Da qui la decisione di investire soldi pubblici (europei, nazionali e provinciali) per dotare il territorio trentino di una connettività affidabile, veloce e sicura. Secondo i piani di Open Fiber, confermati anche ai sindaci trentini negli scorsi mesi, entro il 2021, ben 76 Comuni trentini avranno la rete in fibra ottica sul proprio territorio, mentre i lavori saranno avviati in altri 170 Comuni (il progetto fa riferimento al numero di Comuni prima delle fusioni). Il Trentino però può contare già da oggi su un’altra soluzione: la fibra ottica è arrivata negli armadi di strada di Tim (tecnologia Fiber To The Cabinet – FTTC), una soluzione misto fibra rame in grado di portare la connettività dagli attuali 20 Mbps a oltre 100. Questa soluzione, impiegata per l’up grade del 77% degli armadi di strada della Provincia, consente di raggiungere l’86% delle famiglie. Ambedue le tecnologie sono aperte a tutti gli operatori di telecomunicazioni del mercato, in modo che l’utente possa scegliere l’offerta commerciale di suo interesse. Il progetto Bul prevede l’adozione di una terza tecnologia per la copertura delle zone più difficili o remote, ovvero l’adozione di internet a banda ultra larga via radio FWA), grazie all’installazione di antenne e parabole (Fwa). Anche in questo caso, l’accesso al servizio viene garantito agli operatori Tlc da parte di Open Fiber e Tim. A questi si affianca Eolo, azienda in grado di garantire da subito una connettività fino a 100mbs in buona parte del Trentino, grazie alla propria rete FWA. Negli scorsi giorni, alcuni organi di informazione locale avevano ripreso i dati diffusi sul tema da Banca d’Italia che dimostravano l’ulteriore (presunto) ritardo della nostra Provincia rispetto al resto del Paese. Lo studio della prestigiosa istituzione italiana, si ferma temporalmente alle rilevazioni del 2019, ovvero prima dell’accelerazione del Progetto Bul nelle aree periferiche e l’infrastrutturazione FTTC attuata da Tim nel corso del 2020 e 2021. E proprio partendo da quella situazione, oggi descritta dai dati di Banca d’Italia, che la Provincia autonoma di Trento decise lo scorso anno di accelerare nella diffusione della fibra ottica. |