“Finanziamento illecito: indagati Renzi e Lucio Presta”: la notizia è del quotidiano Domani diretto da Stefano Feltri. E l’indiscrezione che fa il giro delle agenzie ed esplode come una granata in Parlamento, dove l’ex premier Matteo Renzi è impegnato nella battaglia sul Ddl Zan.
Renzi sarebbe indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni insieme al manager dei vip Lucio Presta (a capo della Arcobaleno tre). Secondo il quotidiano Domani, la procura di Roma ha iscritto il leader di Italia Viva nel registro degli indagati qualche settimana fa, in merito a una inchiesta sui rapporti economici tra Renzi e l’agente televisivo”. E poi al centro dell’indagine, sempre secondo il giornale fondato ed edito da Carlo De Benedetti, sarebbero finiti anche i bonifici del documentario Firenze secondo me, che finirono nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio della Uif. Una vera bomba che potrebbe agitare le acque in casa Renzi, che ha fatto cadere il governo Conte alcuni mesi fa.
L’Espresso segnalò due anni fa come Presta, per il progetto televisivo andato in onda su Discovery, “girò a Renzi quasi mezzo milione di euro, una cifra che appariva fuori mercato. Non solo – sottolinea il ‘Domani’ – se rapportata alle somme pagate da conduttori di fama come Alberto Angela, ma anche messa a confronto con quanto incassato dai Presta da Discovery: se al tempo fonti interne all’emittente rivelarono che il documentario presentato dal politico era stato comprato per poche migliaia di euro, oggi si scopre che l’Arcobaleno Tre (la società di Presta e del figlio Niccolò – anche lui indagato) ha fatto a Discovery una fattura da appena mille euro, che tra l’altro non risulta ancora incassata”.
In pratica, afferma il quotidiano, “il documentario, costato quasi un milione di euro tra compenso per Renzi e spese di produzione, ad oggi non ha incassato nulla. I soldi ottenuti dall’amico Presta, già organizzatore della Leopolda, servirono invece a Renzi, nell’autunno del 2018, a restituire parte del prestito da 700mila euro che aveva ricevuto dalla famiglia Maestrelli per l’acquisto della villa di Firenze. Un prestito anomalo che finì nelle maglie dell’antiriciclaggio (i soldi furono bonificati dai Maestrelli attraverso il conto corrente dell’anziana madre, e da qui finirono su quelli dei Renzi), ma in quel caso la procura di Firenze non ravvisò gli estremi del finanziamento illecito, nonostante nel bilancio 2018 dell’azienda dei Maestrelli da cui partì la provvista il destinatario finale del prestito (un politico) non era stato segnalato come vuole la legge sul finanziamento alla politica”.
Renzi ha commentato la notizia con un video su Facebook: “Quello che riguarda è tutto trasparente e tracciato. Io non ho niente da nascondere e nulla di cui vergognarmi. E quindi buon lavoro ai magistrati che facciano il loro dovere di indagare, noi siamo a loro disposizione”.
“Oggi alle cinque e mezza mi chiama un giornalista, Emiliano Fittipaldi, e mi dice ‘senatore, ti comunico che sei indagato dalla procura di Roma’. Di solito queste comunicazioni le fanno i magistrati o la polizia giudiziaria, in Italia l’informazione viene data da un giornalista…” ha raccontato Renzi nel suo messaggio.
“Questo avviso di garanzia non so in che cosa possa sostanziarsi, si parla di una mia attività professionale che sarebbe finanziamento illecito cosa che non sta né in cielo né in terra. Quando arriveranno gli atti, e non i tweet dei giornalisti, potremo confrontarci nella sede del processo” ha detto ancora.
“Quello che mi colpisce è che qualcuno pensa forse che io mi possa fermare di fronte a certe cose, innervosirmi o scoraggiarmi: chi mi conosce sa che io sono uno di quelli che davvero va controcorrente e che non ha avuto paura di andare contro tutto e tutti per cambiare un governo. Vi immaginate se possono farmi paura un qualche velato avvertimento o un qualche avviso di garanzia comunicato via stampa in un determinato giorno”, riferendosi all’uscita del suo libro.
“Con molta tranquillità e determinazione, io dico che vado avanti con più decisione di prima, vado avanti a testa alta”,
“I dubbi toccano soprattutto – scrivono ancora i giornalisti del ‘Domani’ – altri due contratti e relativi bonifici da centinaia di migliaia di euro a favore di Renzi, scoperti dopo una verifica fiscale nella sede dell’Arcobaleno Tre. Denaro versato dalla società del manager all’ex premier per la cessione dei diritti d’immagine e per alcuni progetti televisivi che i due avrebbero dovuto fare insieme”.