Il taekwondo regala la prima medaglia d’oro di Tokyo 2020 all’Italia. A mettersela al collo è Vito Dell’Aquila che ha vinto la finale per la categoria fino a 58 kg. battendo per 16 a 12 con una grande rimonta nel finale il teenager tunisino Mohamed Kalil Jendoubi. Il ventenne azzurro è passato in svantaggio (per la prima volta in tutto il torneo) per 5 a 2 nel primo round di due minuti. Il secondo è iniziato in maniera scoppietante e con tre colpi al corpo il salentino si è riavvicinato chiudendo la ripresa sotto solo di un punto, 9 a 8. Il capolavoro del carbiniere italiano è arrivato proprio in zona Cesarini negli ultimi 68 secondi. Prima ha raggiunto l’avversario sul 10 a 10. Poi con un uno-due a 13 e 11 secondi dalla fine ha preso il largo e conquistato la vittoria.
Dell’Aquila ha cominciato a combattere a 8 anni “per vincere la timidezza” e ha tirato i primi calci sull’ottagono dove si pratica l’arte marziale coreana nella palestra pugliese di Mesagne (il paese dove è nato), una fabbrica d’oro per lo sport italiano: l’accademia salentina del maestro Roberto Baglivo è la stessa dove ha mosso i primi passi anche Carlo Molfetta – il lupo di Mesagne – oro olimpico a Londra 2012 e oggi all’angolo del suo concittadino nel ruolo di team manager della nazionale.
La vittoria del carabiniere salentino non è un fulmine a ciel sereno ed è arrivata al termine di un torneo dove non è mai stato indietro nel punteggio. Dell’Aquila ha rotto il ghiaccio al primo turno con una piccola impresa contro l’ungherese Omar Salim, sovvertendo il pronostico di un match che sembrava segnato. L’azzurro partiva da gran sfavorito contro il campione europeo. Invece in poco più di due minuti di combattimento è volato sul 14 a zero. E alla fine ha regolato l’avversario per 26 a 13. Ai quarti ha sbrigato 37 a 17 la pratica del thailandese Sawekwwiharee Ramnarong e in semifinale ha battuto senza troppi patemi d’animo l’argentino Lucas Lautaro Guzman 29 a 10.
Dall’altra parte del tabellone, intanto, si è consumata una clamorosa sorpresa: Benjoudi ha battuto il campione del mondo e numero uno del ranking, il coreano Jang Jun, grande favorito della manifestazione che si è dovuto accontentare così del bronzo. Il 19enne tunisino aggiungeinvece la medaglia di Tokyo a un palmares dove brilla già il terzo posto alle Olimpiadi giovanili del 2018 in Argentina.
Il Carabiniere italiano ha iniziato a vincere a livello internazionale nel 2014 con il primo posto al mondiale cadetti di Baku. Poi ha conquistato il bronzo ai mondiali del 2018 in Corea, la patria del taekwondo e ha conquistato il pass olimpico l’anno successivo al Grand Prix di Mosca dove ha battuto in finale Jang. Alla ripresa delle competizioni dopo la pandemia aveva faticato a carburare. Ma ha ritrovato la forma proprio nell’occasione giusta. L’Italia, dopo il passaggio a vuoto di Rio – dove non aveva portato nemmeno
Il Carabiniere italiano ha iniziato a vincere a livello internazionale nel 2014 con il primo posto al mondiale cadetti di Baku. Poi ha conquistato il bronzo ai mondiali del 2018 in Corea, la patria del taekwondo e ha conquistato il pass olimpico l’anno successivo al Grand Prix di Mosca dove ha battuto in finale Jang. Alla ripresa delle competizioni dopo la pandemia aveva faticato a carburare. Ma ha ritrovato la forma proprio nell’occasione giusta. L’Italia, dopo il passaggio a vuoto di Rio – dove non aveva portato nemmeno un’atleta nel taekwondo – si gioca un’altra carta pesante nella disciplina a Tokyo lunedì prossimo, quando Simone Alessio combatterà nella categoria sotto gli 80 kg..