Un fiume in piena contro il M5S. Oggi suoi alleati di governo. Dal 3 agosto chissà, quando si giocherà una nuova partita dove non si conoscono, ad oggi, i calciatori, l’allenatore, l’arbitro e soprattutto le squadre con le rispettive divise da gioco. Tutto può succedere ed ognuno cerca di prendere posizione perché vuole mostrarsi agli occhi dei cittadini che poi, a stretto giro, diventeranno, come per magia, elettori di essere stato l’uomo partita. Mettere in difficoltà un eventuale concorrente diviene pratica usuale. E Matteo Renzi nonostante la canicola estiva continua il suo allenamento e si porta avanti nella preparazione sportiva per essere pronto, prima degli altri, quando si disputerà la partita politica più importante dei prossimi cinque anni. Lui continua ad allenarsi ed ogni piazza, strada, vicolo, telecamera e microfono, vengono utilizzati dal senatore fiorentino, per togliere terreno e relegare in panchina, ma l’obiettivo è la tribuna, i calciatori del M5S ed il nuovo allenatore in pectore. Matteo Renzi così non usa mezze parole per criticare i pentastellati. Siamo alla politica estiva, certo, tempo di comparsate e promozioni personali, di boutade e discorsi ‘rilassanti’, ma le parole usate dall’ex presidente del consiglio nei confronti del Movimento e di Giuseppe Conte, sono una fotografia dell’imminente futuro politico italiano.
“Il M5S è il nuovo attak: dove si siede si incolla. Oggi mi chiedevano se sono preoccupato che Conte tolga la fiducia al governo. Ma Di Maio quando mai si schioda? La prima volta che sono andato a trovare Conte a Chigi mi ha detto ‘ti do una mano sull’Onu’ , ‘semmai è la Nato’, gli ho detto. ‘Ma comunque no grazie, scoppiano tre guerre a settimana se ci vado io’. La politica non è tutto un do ut des, politica è la grande forza di uscire insieme dai problemi come diceva Don Milani”, dice Matteo Renzi, presentando il suo ultimo libro ‘Controcorrente’ a Gallipoli.
“Noi chiedevamo la svolta al governo precedente e l’allora primo ministro pugliese Rocco Casalino. ops scusate, Giuseppe Conte, faceva finta di essere d’accordo ma poi non cambiava nulla. Dicevano a noi che eravamo un’anomalia, noi, non loro che hanno governato prima con Salvini e poi con la sinistra. Grazie a chi, come i ministri di Italia Viva Teresa Bellanova, Elena Bonetti ed Ivan Scalfarotto, hanno avuto il coraggio di andare controcorrente e dimettersi noi abbiamo un’Italia guidata da Draghi e non da Conte. Bisogna pensare di contare un pò di meno se è per dare una mano al Paese”, ha continuato l’ex presidente del consiglio.
“Conte a pranzo con Grillo? Bene, l’importante è che a pranzo con Biden vada Draghi. Chi rimane come leader europeo ora che la Merkel e Macron sono in difficoltà e che la Brexit ci ha separato dagli inglesi? Mario Draghi può davvero essere il nuovo leader europeo”, attacca ancora, aggiungendo: “Oggi Conte avrebbe detto che se non cambia la norma sulla giustizia lui se ne va. Il Pd deve scegliere cosa fare, se inseguire l’irresponsabilità di Conte o scegliere Draghi”.
E poi una stoccata al Pd. “Non ho nulla contro Letta ma aumentare la tassa di successione è sbagliato: in Italia le tasse sono troppo alte , almeno fateci morire gratis”. E sul ddl Zan, sottolinea ancora Renzi, “la sinistra ha detto che ormai si fa a settembre, ecco il punto fondamentale, la differenza tra inseguire i like e fare politica. Noi la legge la vogliamo, altri fanno le bandierine”.