Grande e atteso ritorno de La Bohème al Festival Puccini di Torre del Lago. Sabato 31 luglio (ore 21.15) il naturale e suggestivo sipario del Gran Teatro all’Aperto G. Puccini si apre su uno dei capolavori pucciniani più apprezzati da sempre nel mondo. La regia di Ettore Scola, nella ripresa di Marco Scola di Mambro, sottolinea con piccole e delicate pennellate la musica e lo sguardo di Giacomo Puccini, che in quest’opera traccia l’affresco di una vita comune e distintiva dei personaggi che la costellano, vite di una verità e purezza umana proprie anche di Ettore Scola.
Portata a termine il 10 dicembre 1895, la Bohème fu presentata al pubblico al Teatro Regio di Torino il primo febbraio 1896, diretta dal ventinovenne Arturo Toscanini, alla guida di un cast di giovani cantanti. Giovani come i giovani personaggi di quest’opera, che a distanza di oltre un secolo continua a offrire un’immagine nitida dei sentimenti umani, non ancorati al loro tempo, di un quartetto di amici e dei loro amori: il poeta Rodolfo, Ivan Ayon Rivas il pittore Marcello, Kartal Karagedik, il musicista Schaunard, Tommaso Barea il filosofo Colline, Abramo Rosalen la ricamatrice Mimì Polina Pasztircsák e la lorette Musetta Maria Chabounia.
In scena presente e passato, felicità e dolore si alternano sotto la luce di sapore impressionista guidandoci nella storia e nelle vite che la vivono. “Quattro giovani ragazzi che, tra pene d’amore e problemi economici, vivono e condividono un tratto del loro percorso, una situazione senza tempo e di un’attualità illuminante”, le parole di Marco Scola di Mambro, regista dello spettacolo nella ripresa di Ettore Scola – piccoli particolari, intuizioni per ornare e caratterizzare l’opera di Puccini. Un Manet che dipinge vicino al caffè Momus, un disossato che sembra uscito dai disegni di Toulouse Lautrec, una Musetta diva del cinema: personaggi che si proiettano in una scenografia imponente e ricca, firmata dal compianto Luciano Riccieri, fedele al periodo storico rappresentato, trattata con sguardo cinematografico, e per questo capace di mediare e travalicare il suo tempo, come i costumi, firmati da Cristina Da Rold. “L’attualità di quest’opera, così chiara sin dal primo approccio a questo lavoro, è intrinseca allo spartito e facilita una commistione di linguaggi – quello musicale, teatrale, cinematografico” – continua Marco Scola, che questa regia crea e maneggia con poetico rispetto delle indicazioni pucciniane, soffio carezzevole sull’intera opera che prende vita su un lago in cui Puccini continua a specchiarsi.
“Un’opera ripartita in quattro quadri, ma non divisa, governata da un pensiero organico che tesse la partitura – corposa e fluida – di un continuum di momenti in cui tempo e agogica assumono valore di significante e significato mediati dall’altera consapevolezza della capacità ritrattistica umana di Puccini”, racconta Enrico Calesso, Maestro concertatore e Direttore sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini. Il disegno luci firmato da Valerio Alfieri esalta con raffinata eleganza le belle scene che ricreano le ambientazioni della Parigi fine ottocento. Completano il cast Benoit – Alcindoro, Matteo Mollica, Parpignol, Matteo Castrignano, Sergente dei doganieri, Michelangelo Ferri, un venditore Giovanni Cervelli, un ragazzo Nicola Peruzzi Basile. Il Coro del Festival Puccini è istruito da Roberto Ardigò mentre il Coro delle Voci bianche è diretto da Viviana Apicella Assistente alla regia Luca Ramacciotti e sound designer Luca Bimbi.
IL 50 PREMIO PUCCINI PER LA VOCE SARÀ CONSEGNATO IN OCCASIONE DELLA PRIMA DI LA BOHÈME A DANIELA MAZZUCCATO
Prima dello spettacolo Valentina Lo Surdo illustrerà al pubblico in platea i contenuti dello spettacolo per poi passare alla consegna del Premio sul palcoscenico a Daniela Mazzuccato. Artista dalle caratteristiche vocali assai duttili e versatili, la sua grande verve scenica e le grandi doti di attrice le hanno permesso di essere considerata una Musetta di riferimento. Veneziana di nascita, ha compiuto gli studi di canto al Conservatorio «Benedetto Marcello» debuttando a soli diciannove anni nel ruolo di Gilda in Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia. Soprano lirico leggero di cui si ricordano oltre alle sue “ disinvolte ed eleganti” interpretazioni di Musetta, tra cui quella memorabile accanto a Mirella Freni ne La Bohème diretta da Gianandrea Gavazzeni.
La Bohème sarà in scena anche il 7 e il 21 agosto.
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