Giustizia, per gli assolti obbligo di diritto all’oblio sui motori di ricerca

Nuovo ‘diritto all’oblio’ per indagati o imputati che risultassero assolti. Grazie ad un emendamento alla riforma del processo penale presentato da Enrico Costa (Azione), a cui il governo e il relatore Franco Vazio hanno dato parere positivo, e quindi verrà approvato dalla commissione Giustizia della Camera, sui motori di ricerca on line non dovrà comparire più alcuna notizia di reato e riconducibile alla persona. Si dovrà procedere ad una deindicizzazione di tutte le notizie relative ai procedimenti penali a loro carico.

Una  norma che per qualcuno potrà essere vista come una ‘norma di civiltà’ perché nessuno potrà essere marchiato a vita. Per altri una sorta di ‘bavaglio’ all’informazione e all’essere informati. L’emendamento firmato da Costa prevedere che il decreto di archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione costituiscano titolo per l’emissione del provvedimento di deindicizzazione”. E nel rispetto della normativa europea in materia di dati personali, si dovrà “garantire in modo effettivo il diritto all’oblio degli indagati o imputati”. Giusto tutelare le persone e la loro dignità ma, allo stesso tempo, risulta fondamentale in un mondo d’informazione digitalizzato avere diritto ad essere informati. Con questa norma cadrà anche il prevalente interesse generale alla conoscenza delle notizie sul suo procedimento a carico di una personaggio pubblico. Infatti, e questo vale soprattutto per il mondo politico, con la nuova norma, la sentenza di assoluzione o non luogo a procedere o il decreto di archiviazione, costituiranno titolo che obbligheranno i motori di ricerca a deindicizzare tali notizie. E poi ci sarà il buio.

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