I talebani promettono una nuova via per l’Afghanistan. Vogliono mostrare al mondo il loro lato ‘moderato’ anche se mediato dalle regole della Sharia. Se e quando durerà questo nuovo corso degli studenti islamici, nel passato autori di lapidazioni di donne, mutilazioni e esecuzioni in piazza, lo si vedrà nei prossimi giorni. Intanto annunciano un’amnistia e invitano le donne ad entrare al governo, “ma secondo le regole della Sharia”, la legge islamica, senza però definirne i confini. “L’Emiratato islamico non vuole che le donne siano vittime. Dovrebbero essere nella struttura del governo in base alla sharia”, sarebbero le parole, riportate dalla tv satellitare al-Jazeera e dalla turca Trt, di Enamullah Samangani, rappresentante della “commissione cultura” dei Talebani. “La struttura del governo non è del tutto chiara, ma – ha aggiunto – dovrebbe esserci una guida completamente islamica e tutte le parti dovrebbero partecipare”. Ma queste parole vengono accolte con scetticismo da molti afghani e da ambienti internazionali.
Uno dei portavoce dei talebani, Suhail Shaheen, ha dichiarato a Sky News che le donne afghane potranno accedere all’istruzione, compresa l’università, sotto il dominio dei talebani, aggiungendo che le donne dovranno indossare l’hijab ma non il burka. Suhail Shaheen ha affermato inoltre che “migliaia” di scuole continuano a funzionare. Un modo, come un altro, per rafforzare il valore storico-politico della riconquista del Paese. Naturalmente devono usare parole al miele in attesa di capire la risposta della diplomazia internazionale. E non manca la retorica, nei proclami dei talebani. “Questo è un momento di orgoglio per l’intera nazione”: esordisce così il portavoce dei talebani nella prima conferenza del movimento a Kabul. “Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l’Afghanistan ed espulso gli stranieri”, ha detto Zabihullah Mujahid davanti alle telecamere. “Presto – ha aggiunto – sarà raggiunto un accordo con cui verrà insediato un governo islamico nel Paese”. “Ci impegniamo per i diritti delle donne all’interno della Sharia. Lavoreranno fianco a fianco con noi. Non ci saranno discriminazioni”, continua Zabihullah Mujahid in conferenza stampa. “Nessuno sarà danneggiato, non vogliamo avere problemi con la comunità internazionale”, precisando, però, ch “abbiamo il diritto di agire secondo i nostri principi religiosi. Altri Paesi hanno approcci e regolamenti diversi, e gli afghani hanno il diritto di avere le proprie regole in accordo con i nostri valori”.
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