Coreleone: Reddito di cittadinanza assegnato anche ai morti

Non sono certo una novità gli elettori fantasma o morti, in Italia come negli Usa, che hanno conquistato titoli di giornali, di siti web, di indagini condotte da Digos e procure, che vedevano coinvolti presidenti di seggi per falsità in atto pubblico e reati elettorali.

A venire ‘clonati’ erano soprattutto anziani sopra gli 80 anni che risultavano aver regolarmente votato pur essendo già passati a miglior vita. Per permettere di votare con i certificati farlocchi c’erano complici tra i presidenti dei seggi e ben disposti a chiudere entrambi gli occhi al momento dell’identificazione ‘per conoscenza personale’ degli ottuagenari, ovviamente defunti. Non ci si aspettava che una persona defunta nel 2020 percepiva la misura del reddito di cittadinanza. Questo è soltanto l’ultimo caso di una lunga lista di chi incassa la misura senza averne diritto.

A scoprirlo a Corleone sono stati i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo durante un’indagine compiuta in stretta sinergia con l’Inps. In un primo momento l’attenzione degli investigatori si era concentrata sull’originario percettore del beneficio il quale non avrebbe avuto diritto alla prestazione poiché, all’atto della presentazione dell’istanza, era sottoposto a misura cautelare personale.

Ulteriori approfondimenti hanno poi permesso di scoprire come, nel mese di gennaio di quest’anno, successivamente alla morte del beneficiario del reddito di cittadinanza, l’uomo denunciato avesse presentato, per conto del defunto, una nuova dichiarazione sostitutiva unica mirata a garantire il proseguimento dell’erogazione del reddito fino a giugno 2021. L’uomo è stato segnalato alla Procura di Termini Imerese per il reato di truffa aggravata, per aver indebitamente percepito, successivamente alla morte dell’originale beneficiario, redditi per complessivi 4mila euro.

Ma Conte non sente ragioni e si ostina a difendere una misura che si è dimostrata inutile e costosa. “Io credo che sia vigliacco e immorale lanciare un quesito di abrogazione di una cintura di protezione che è una misura di civiltà e di necessità”. Il presidente del M5S durante la trasmissione “Agorà” su Raitre ha commentato l’annunciato referendum abrogativo sul reddito di cittadinanza.

“Il M5S – ha aggiunto Conte – è in prima linea per un miglioramento del Rdc. Abbiamo occupato 250.000 percettori del Rdc, non è assolutamente poco in tempi di pandemia. Però è chiaro che dobbiamo fare di più perché è chiaro che il nostro sistema non funziona in questa direzione. Quindi possiamo e dobbiamo fare di più, questo è un atteggiamento responsabile. Condanno, con molta fermezza, gli esponenti politici che giocano sulla pelle della gente che si trova nella povertà assoluta, perché è di questo che stiamo parlando. Se invece il tema è correggere gli abusi, contrastiamoli. Se c’è un invalido civile che abusa perché non è nelle condizioni di percepire la pensione di invalidità, che facciamo? Togliamo la pensione di invalidità a tutti. No, assolutamente”.

“Giudicare vigliacca l’idea di un referendum per abrogare il pessimo reddito di cittadinanza, lanciata prima da Fratelli d’Italia e dai renziani  dimostra la paura di Conte e del M5S di confrontarsi con gli italiani”, osserva Francesco Lollobrigida,  capogruppo di FdI alla Camera.

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