Niente da fare. L’esito del riconteggio delle schede, almeno per quanto riguarda la sezione 85 di Catanzaro, arriverà, probabilmente, solo in serata. Alle 15 di oggi, infatti, la Commissione elettorale circondariale si riunirà per proseguire il suo lavoro. Lo stesso giudice Commodaro, che sta presiedendo le operazioni, ha detto che occorre ancora tempo per valutare le procedure portate avanti. Così la città, a distanza di quasi 72 ore dalla chiusura delle urne, resta nell’incertezza di ciò che potrebbe accadere. Su questa situazione che definire anomala è poco, la politica, calabrese, ma sopratutto nazionale si sta scontrando in maniera abbastanza dura. Per il PD che nella città capoluogo ha schierato come candidato a sindaco il giovane Salvatore Scalzo, la soluzione ai problemi è quella di andare in ogni caso al ballottaggio. Contrari, ma anche duri con i principali avversari, rei di gettare fango e mortificare la città, è il centro destra che chiede a gran voce che venga “incoronato” sindaco l’imprenditore Sergio Abramo, che per una manciata di voti dovrebbe aver superato il quoziente del 50%. Alla finestra gli altri, che attaccano e denunciano brogli. La procura catanzarese ha aperto un’inchiesta su segnalazione della Digos e ieri ha ascoltato proprio il candidato a sindaco del centro sinistra, come persona informata sui fatti. La situazione è a dir poco incandescente. E sul registro degli indagati, anche se per il procuratore capo Antonio Vincenzo Lombardo è un atto dovuto, ci sono già tre persone, tra cui un candidato al consiglio comunale di centro destra.
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