In seguito alla mancata autorizzazione del Comune di Napoli di allestire il secondo capitolo di “Viviani per strada” a piazza del Plebiscito, Marisa Laurito, direttore artistico del Trianon Viviani scrive una lettera indirizzata al capo di Gabinetto del Comune.
“Egregio dottor Ernesto Pollice,
Da quando sono giovanissima, ho sempre lavorato senza risparmiarmi, con passione e serietà e per questo motivo non riuscirò mai a giustificare le persone inefficienti, coloro che hanno scarsa volontà e, allo stesso tempo, non hanno alcun rispetto per “il lavoro” degli altri.
Ma si sa spesso, anche se non sempre, “la burocrazia uccide l’iniziativa…”.
Gli operatori del teatro Trianon Viviani hanno presentato una richiesta di autorizzazione all’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, la dottoressa Annamaria Palmieri, per avere la concessione di Piazza del Plebiscito, dove poter allestire lo spettacolo di Nello Mascia “Viviani per strada”.
Dopo la “nostra” domanda, consegnata il 9 agosto (nel perfetto rispetto dei tempi), Il Comune ha risposto con una richiesta di una copiosa documentazione; la cui produzione ha fatto lavorare per più di un mese i nostri tecnici: architetto, direzione amministrativa, direttore di produzione.
Insomma erano tutti in contatto e d’accordo con il Comune nel poter organizzare lo spettacolo a Piazza Plebiscito, come auspicato. Poi il tragico colpo di scena! Ad un certo momento, i documenti sono arrivati alla dottoressa Gea Vaccaro, che li ha inviati a Lei… Gentile signor capo gabinetto, dottor Pollice, e qui il meccanismo si è inceppato. Perché lì si sono fermati.
La dottoressa Vaccaro Le ha inviato una lettera nella quale si faceva richiesta di un’autorizzazione per concedere Piazza del Plebiscito, semplicemente aggiungendo che “per consuetudine, la Piazza, nell’ultima settimana prima delle elezioni potrebbe essere utilizzata per i comizi finali dei candidati”.
Aggiungo io: Qualcuno avrebbe dovuto richiederla?!? Proprio alle 21? Insomma all’ora dello spettacolo? E proprio del giorno 25? E perché noi poveri mortali abbiamo meno diritto dei politici? La città non è forse anche “nostra”, visto che paghiamo le tasse e che inoltre operiamo nel mondo della Cultura?
Il servizio eventi del Comune di Napoli, venerdì pomeriggio, a soli due giorni dall’evento, ha comunicato che non poteva convocare la conferenza di servizio perché non c’era stata alcuna risposta dal dottor Pollice.
Mi chiedo: come mai lei non ha risposto in tempo?
Mi chiedo ancora: perché nessuno ci ha comunicato il 9 agosto, quando abbiamo presentato la domanda, e prima di farci lavorare sulla marea di documenti che abbiamo dovuto produrre, che per consuetudine e non per legge… forse la piazza non si poteva concedere?
In tal caso, avremmo potuto trovarne un’altra!
Mi chiedo: come mai, per espletare una domanda e avere una risposta dal Comune di Napoli ci vuole un mese e mezzo?
Conclusione: Lo spettacolo “VIVIANI PER STRADA” si dovrà svolgere ALL’INTERNO del teatro Trianon Viviani e Nello Mascia sarà costretto con grande stress a ridefinire l’allestimento in pochi giorni!!!
In questo tempo così ristretto non abbiamo altre alternative, visto che per ottenere una risposta dal Comune, è necessario un mese e mezzo di lavoro… Poi buttato al vento.
E a questo punto anche Kafka avrebbe detto: “No è davvero troppo!”.
Per non parlare dei danni economici che subiremo per questa mancata accettazione: scenografie da rifare perché quelle realizzate non entrano nello spazio del teatro, prove in più da fare per il riallestimento, manifesti da ristampare, eccetera, eccetera, eccetera….
Egregi Signori che lavorate all’assessorato alla cultura e ai servizi eventi, NON avete rispettato il nostro lavoro! E non avete neanche l’idea di quanto e come si lavori in teatro, con quali difficoltà’, soprattutto in questo periodo, e la cosa che più mi avvilisce è che non vi porrete neanche questa domanda.
Meno male che al Comune di Napoli esistono anche professionisti, che lavorano con passione. Politici e dirigenti che ci hanno aiutato a risolvere fino ad oggi criticità a favore del quartiere di Forcella, nel quale operiamo. Tra questi il dottor Luigi Felaco e molti altri. Mi verrebbe da dire “a non rivederci mai più!” ma dato che sono una “eterna” ottimista mi auguro che troverete, grazie a questi ultimi avvenimenti, il modo di riflettere e modificare, la vostra modalità di lavoro in futuro.
E forse anche noi… Semmai la prossima volta organizzeremo un flash mob neomelodico. Magari saremo più fortunati!”