Un gestore di un distributore di benzina in attesa di clienti a Napoli, 25 marzo 2020. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato una conference call con i presidenti delle associazioni di categoria dei distributori di carburanti per scongiurare lo sciopero annunciato. ANSA / CIRO FUSCO

Benzina alle stelle: quanto aumenta il prezzo

La benzina raggiunge prezzi record che non si vedevano da ben sette anni. In base a quanto emerso dalla rilevazione settimanale del Ministero della Transizione Ecologica, il prezzo medio della verde è arrivato a 1,670 euro al litro. Solo alle fine di ottobre 2014 si era visto un prezzo più alto, quando la media nazionale era di 1,681 euro al litro. Aumenta anche il gasolio, che raggiunge il prezzo di 1,517 euro al litro. Valore massimo da maggio 2019, quando la media nazionale era di 1,525 euro al litro.

Ci sono tuttavia luoghi dove è possibile fare il pieno risparmiando in maniera considerevole. Oltre ai distributori che si trovano in zona franca e oltre il confine, infatti, ne esistono altri in cui il prezzo del carburante si mantiene ancora su cifre ben al di sotto di quelle che si vedono nella maggior parte del Paese.

A dare l’allarme sui prezzi record dei carburanti è stata l’Unione Nazionale Consumatori attraverso un comunicato stampa del presidente Massimiliano Dona. L’avvocato ha chiesto l’intervento del Governo, con misure che vadano oltre quelle già annunciate per fermare la stangata sulle bollette di luce e gas sono infatti queste imposte a gravare maggiormente sulle tasche degli italiani, già fortemente provate dall’aumento dei costi delle utenze domestiche.

Lo scenario è quello di un aumento dell’inflazione con conseguenze disastrose sul potere di acquisto delle famiglie, e quindi sui consumi e sull’economia del Paese, nonostante il miglioramento della situazione rilevato dagli enti governativi.

Dati alla mano, l’Unione Nazionale Consumatori denuncia un aumento, calcolato solo dall’inizio di quest’anno, di ben 11 euro e 46 centesimi per un pieno di benzina e di 9 euro e 88 centesimi per uno di gasolio. Rispettivamente si tratta del 15,9% e del 15%.

Se i prezzi dovessero rimanere questi, dunque, il rincaro sarebbe di 275 euro su base annua per la benzina e di 237 euro sul gasolio, con cifre più importanti per chi quotidianamente viaggia su mezzi privati per raggiungere il posto di lavoro o per praticare la propria attività professionale.

Se invece il trend in crescita dovesse continuare, visto l’aumento dei prezzi di circa il 20% rispetto a settembre dello scorso anno, le previsioni dell’associazione sono ancora più nere. Su base annua il rincaro potrebbe arrivare a 338 euro per chi usa motori a benzina e 299 euro per quelli diesel.

Esistono modi per risparmiare al distributore, grazie al sempre più diffuso uso di applicazioni e siti web in cui sono gli stessi cittadini a segnalare dove benzina e gasolio costano meno. Google Maps, ad esempio, segnala i prezzi in tempo reale di molti distributori. Altre realtà come l’applicazione Prezzi Benzina segnalano poi dove conviene fare il pieno.

Come è scontato che sia, i distributori dove si risparmia di più si trovano in zona franca, come Livigno e la frazione Trepalle, in provincia di Sondrio, e oltre il confine con l’Austria e la Slovenia. Ma esistono anche delle realtà sul resto del territorio italiano dove la benzina costa molto meno.

Gli utenti segnalano che a Oppido Marmetina, nella città metropolitana di Reggio Calabria, il prezzo del self è di 1,268 euro al litro. A Moncalieri, in provincia di Torino, si può trovare il servito a 1,449 euro al litro.

Da Nord a Sud, dunque, esistono ancora posti dove è possibile risparmiare, ma spesso lontano dai centri più grandi. Il consiglio, dunque, è monitorare i prezzi attraverso il proprio smartphone, con la tecnologia che ancora una volta arriva in aiuto dei consumatori e delle famiglie. In attesa di un taglio delle accise  per fermare l’aumento record.

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