Ottobre tempo di tornata elettorale. Ma serve il green pass per poter andare a votare? Per accedere al seggio elettorale in occasione delle votazioni amministrative, bisogna aver fatto il vaccino o un tampone o essere guariti dal Covid?
Ci teniamo a fare chiarezza su questo punto perché in Rete se ne sta parlando da qualche giorno in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, e come sappiamo le regole sul certificato verde Covid sono state modificate varie volte.
Con il decreto-legge 17 agosto 2021, n. 117, il Governo ha elaborato “Disposizioni urgenti concernenti modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell’anno 2021”.
Nel Protocollo si stabilisce che le operazioni di votazione si svolgono nel rispetto delle modalità operative e precauzionali già previsti dai protocolli sanitari e di sicurezza adottati dal Governo, e si formulano alcune indicazioni relative alle misure di prevenzione dal rischio di infezione da SARS-COV 2 che occorre adottare in occasione dello svolgimento delle elezioni suppletive, regionali e comunali del prossimo mese di ottobre. Vediamo nel dettaglio tutte le regole.
Per l’allestimento dei seggi occorre innanzitutto, compatibilmente con le caratteristiche strutturali degli edifici adibiti a seggi elettorali, prevedere percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, chiaramente identificati con opportuna segnaletica, in modo da prevenire il rischio di interferenza tra i flussi di entrata e quelli di uscita.
È, inoltre, necessario evitare assembramenti nei seggi elettorali, prevedendo il contingentamento degli accessi nell’edificio ed eventualmente creando apposite aree di attesa all’esterno dell’edificio stesso.
I locali destinati al seggio devono prevedere un ambiente sufficientemente ampio per consentire il distanziamento non inferiore a 1 metro sia tra i componenti del seggio che tra questi ultimi e l’elettore.
Si deve, però, anche garantire la distanza di 2 metri al momento dell’identificazione dell’elettore, quando sarà richiesto di rimuovere la mascherina limitatamente al tempo occorrente per il suo riconoscimento. Può essere prevista apposita segnaletica orizzontale per facilitare il distanziamento.
I locali in questione devono essere anche dotati di finestre per favorire il ricambio d’aria regolare e sufficiente, favorendo, in ogni caso possibile, l’aerazione naturale.
Prima dell’insediamento del seggio elettorale, deve essere assicurata una pulizia approfondita dei locali, compresi androne, corridoi, bagni ed ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare. Queste operazioni devono essere previste anche al termine di ciascuna delle giornate delle operazioni elettorali e comunque nel rispetto di tutte le norme atte a garantire il regolare svolgimento del processo di voto.
Nel corso delle operazioni di voto, occorre che siano anche previste periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto, compresi tavoli, cabine elettorali e servizi igienici.
È necessario, inoltre, rendere disponibili prodotti igienizzanti, cioè dispenser di soluzione idroalcolica, da disporre negli spazi comuni all’entrata nell’edificio e in ogni seggio per permettere l’igiene frequente delle mani.
Per quanto riguarda l’accesso degli elettori, è rimessa alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di alcune regole basilari di prevenzione quali:
- non andare al seggio in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C;
- non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
- non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.
Il Comitato tecnico-scientifico non ha invece ritenuto necessaria la misurazione della temperatura corporea durante l’accesso ai seggi.
Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso al seggio, come i rappresentanti di lista, in coerenza con la normativa vigente che ne prevede l’uso nei locali pubblici.
Al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani. Quindi, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio.
Anche i componenti dei seggi, durante la permanenza nel seggio, devono indossare la mascherina chirurgica. La mascherina deve essere sostituita ogni 4-6 ore e comunque ogni volta risulti inumidita o sporca o renda difficoltosa la respirazione.
Devono, comunque, mantenere sempre la distanza di almeno 1 metro dagli altri componenti e procedere ad una frequente e accurata igiene delle mani. L’uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede, mentre il CTS non lo definisce necessario durante la gestione delle altre fasi del voto.
Nelle elezioni politiche suppletive, il presidente del seggio o il vice presidente devono, comunque, utilizzare i guanti al momento della rimozione del tagliando antifrode dalla scheda votata e dell’inserimento della scheda stessa nell’urna.
Come vedete, nel documento non si fa alcun cenno al green pass, e il governo non ha emanato altri disposizioni ad hoc. Quindi, possiamo concludere che per votare non serve il green pass alle prossime elezioni amministrative.
Attenzione però: l’unica eccezione prevista è per scrutatori e rappresentanti di lista che facciano parte di sezioni elettorali ospedaliere istituite presso strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19 e altre analoghe sezioni speciali.
A questo proposito, ricordiamo che l’elettore che sia degente in un ospedale o casa di cura è ammesso a votare nel luogo di ricovero per le elezioni del Comune nelle cui liste elettorali è iscritto se la struttura sanitaria si trova nel territorio del Comune stesso.
A questo fine deve presentare al Sindaco un’apposita dichiarazione recante la volontà di esprimere il voto nel luogo di cura e l’attestazione del direttore sanitario dello stesso luogo di cura comprovante il ricovero. La dichiarazione, da inoltrare per il tramite del direttore amministrativo o del segretario dell’istituto di cura, deve pervenire al Comune almeno tre giorni prima della votazione.
Anche i ricoverati nei reparti Covid possono votare per le elezioni comunali, sempre se sono elettori del Comune in cui è ubicata la struttura sanitaria avente reparto Covid, nelle sezioni ospedaliere purché le strutture che li ospitano abbiano almeno 100 posti letto. Se invece sono ricoverati in strutture con meno di 100 posti letto, il loro voto viene raccolto da appositi seggi speciali.