Via libera del Consiglio dei ministri alla Nota di aggiornamento al Def. Poco prima il Cdm aveva dato il via libera al decreto legge con norme di giustizia e di proroga di un mese dei termini in scadenza per i referendum, l’assegno unico e l’Irap. Il provvedimento introduce la par condicio per tutti i referendum: le firme potranno essere raccolte fino al 31 ottobre 2021. I ministri della Lega non hanno partecipato al voto in Cdm, perché contrari alla proroga delle raccolta delle firme sul referendum sulla cannabis. Tra le principali norme approvate emerge il rafforzamento del sistema sanitario, la proraga del super bonus 110%, l’assegno unico universale per i figli.
Sanità. In manovra “sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione. Risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici e al rifinanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui missioni di pace, taluni fondi di investimento e il rinnovo di alcune politiche in scadenza”. “L’obiettivo che il Governo si è dato di vaccinare l’80 per cento della popolazione sopra ai dodici anni con doppia dose sarà conseguito nei prossimi giorni; oltre l’83 per cento degli italiani over 12 ha già ricevuto almeno una dose vaccinale e a più del 6 per cento è già stata somministrata una terza inoculazione di richiamo. Nel mese di settembre la ‘quarta ondata’ dell’epidemia ha rallentato, e gli ultimi dati indicano meno di 40 contagi alla settimana per 100 mila abitanti”, si legge nella premessa che accompagna la Nota di aggiornamento del Def.
Confermato superbonus al 110%. Assegno unico per i figli. “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione della Nadef – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si sarà inoltre in grado di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”, recita inoltre la bozza. “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-24 consentirà ”di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”, si legge nel documento. Il sentiero ”consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le pmi e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”.
Transizione energetica programma a 5 anni. Per il settore ambiente e energia, si legge che “il governo intende fornire una maggiore stabilità e pianificazione delle scelte per la transizione energetica tramite l’introduzione di una programmazione quinquennale per favorire gli investimenti nel settore”. “Sono anche previste un’accelerazione nello sviluppo della rete elettrica e della rete del gas – continua il documento – e semplificazioni per la realizzazione degli elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili”. Inoltre si guarda a “una serie di disposizioni nell’ottica del Green new deal, necessarie per dare attuazione alle misure del Pnrr in materia di energie rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati, già orientati all’attuazione del pacchetto ‘Fit for 55′”.
Fisco. La pressione fiscale scenderà di circa 0,9 punti percentuali rispetto al 2020, collocandosi al 41,9% del pil nel 2021. Il prossimo anno ”si manterrà pressoché stabile, al 42%, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di pil all’anno, fino a raggiungere il 41,5 per cento del pil nel 2024”, continua la bozza.
Debito/Deficit. Secondo quanto emerge dalle tabelle contenute nella bozza, la fase espansiva dell’economia italiana durerà fino al 2024; in questi anni l’extra deficit sarà di quasi 77 miliardi di euro. Il quadro tendenziale mostra per il 2022 un deficit al 4,4% che diventa del 5,6% in quello programmatico, con un incremento di 1,2 punti percentuali. L’anno successivo l’indebitamento passa dal 2,4% tendenziale al 3,9% programmatico (+1,5 punti percentuali) e nel 2024 si passa dal 2,1% al 3,3% (+1,2 punti percentuali). In euro vuol dire +22,7 miliardi il prossimo anno, a cui si aggiungono 29,6 miliardi nel 2023 e altri 24,5 miliardi nel 2024 per un totale di 76,8 miliardi nel triennio.
”In confronto al quadro tendenziale -si legge nel documento- il sentiero dell’indebitamento netto è superiore di oltre un punto percentuale di pil a partire dal 2022. Ciò implica un impatto sul pil valutabile in quasi 0,5 punti percentuali di crescita aggiuntiva in confronto al tendenziale nel 2022. Il differenziale di indebitamento netto fra i due scenari si amplia ulteriormente nel 2023, a 1,5 punti percentuali di maggior deficit, dando luogo ad un impatto sul tasso di crescita del pil reale di quasi 0,2 punti percentuali. Nell’anno finale il differenziale di deficit si riduce a 1,2 punti, il che dà luogo ad un lieve impatto negativo sul pil, che è tuttavia sostanzialmente compensato dall’effetto ritardato dell’impulso ereditato dai due anni precedenti”. Come risultato di questi effetti, la crescita del pil nello scenario programmatico è pari al 4,7 per cento nel 2022, 2,8 per cento nel 2023 e 1,9 per cento nel 2024.
Asili nido per 33% dei bambini entro 2026. Aumento dell’offerta degli asili nido, potenziamento dei servizi sociali e di trasporto per gli studenti disabili. Sono alcune delle misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio anticipate nella nota di aggiornamento della Nadef. “Con riferimento ai servizi asili nido – si legge nel testo – l’obiettivo è quello di assicurare che almeno il 33 per cento della popolazione di bambini residenti ricompresi nella fascia di età da tre a 36 mesi possa usufruire nel 2026 del servizio su base locale”. Saranno introdotte misure volte a potenziare il trasporto scolastico di studenti disabili delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado”.
La manovra di bilancio 2022-2024 sarà ‘completata’ da 20 provvedimenti, tra disegni di legge e ddl delega, che vanno dall’attesa riforma fiscale alla revisione dell’ordinamento del testo unico dell’ordinamento degli enti locali, alla legge quadro per le disabilità. L’elenco dei ‘collegati’ alla legge di bilancio del prossimo anno è contenuta nella bozza della Nadef. L’elenco comprende: ddl delega riforma giustizia tributaria; ddl riordino settore dei giochi; ddl su revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno”; ddl su disposizioni per lo sviluppo delle filiere e per favorire l’aggregazione tra imprese; ddl di revisione del d. lgs. 10 febbraio 2010, n. 33 (codice della proprietà industriale); ddl per l’aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; ddl in materia di titoli universitari abilitanti; ddl delega disposizioni in materia di spettacolo; ddl recante misure di attuazione del Patto per la salute 2019-2021 e per il potenziamento dell’assistenza territoriale; ddl delega per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico; ddl delega per il coordinamento e il graduale aggiornamento della fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili nonché misure per la promozione dell’autonomia e dell’emancipazione dei giovani; ddl di delega per la riforma del decreto legislativo su interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole; ddl sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti; ddl legge sulla montagna; ddl in materia di riforma della magistratura onoraria; ddl valorizzazione del sistema della formazione superiore e della ricerca; ddl legge annuale sulla concorrenza 2021.