La produzione industriale italiana nel terzo trimestre cresce dello 0,5%, ad un ritmo più lento di quello rilevato nei primi due (rispettivamente 1,2% nel secondo e 1,5% nel primo). Tuttavia, le attese sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi sono migliorate sensibilmente, la domanda si è confermata forte e l’incertezza sulle possibili ricadute economiche di eventuali irrigidimenti delle restrizioni amministrative dovute alla pandemia si è molto attenuata. Le prospettive rimangono quindi positive. E’ quanto scrive in nell’indagine rapida sulla produzione industriale il Centro Studi Confindustria.
Sono “molto migliorate le attese sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi, la domanda si è confermata forte come testimoniato non solo dal dato elevato in prospettiva storica dei giudizi sugli ordini, ma anche dal quinto mese consecutivo di giudizio negativo sulle scorte”, prosegue il centro studi di Confindustria. “L’incertezza sulle possibili ricadute economiche di eventuali irrigidimenti delle restrizioni amministrative dovute alla pandemia – continua – si è molto attenuata grazie alle percentuali di copertura raggiunte dalle vaccinazioni. Le prospettive rimangono quindi positive”. Gli indicatori congiunturali relativi al terzo trimestre, comunque, hanno continuato a segnalare una dinamica espansiva dell’attività nell’Industria, ma in leggera attenuazione: la fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi ad agosto e settembre è peggiorata, per via del rallentamento dei giudizi e delle attese sui livelli di produzione, e sugli ordini (ancora comunque molto espansivi), per via del canale estero. Nonostante il grado di utilizzo degli impianti da parte delle imprese manifatturiere nel secondo trimestre abbia raggiunto il valore più alto dal dicembre 2018 (77,4%), la scarsità di manodopera e l’insufficienza di materiali sono stati percepiti come fattori di crescente ostacolo alla produzione.