“Auspico che questo vostro impegnativo lavoro, in vista della COP26, e anche dopo di essa, venga illuminato da due importanti ‘fari’: il faro della responsabilità e il faro della solidarietà. Lo dobbiamo ai giovani, alle generazioni future che meritano tutto il nostro impegno per poter vivere e sperare. Per questo, occorrono leggi urgenti, sagge e giuste, che vincano gli stretti steccati di tanti ambienti politici e possano raggiungere al più presto un consenso adeguato e valersi di mezzi affidabili e trasparenti”. Così il Papa nell’udienza ai partecipanti all’Incontro Interparlamentare preparatorio per la COP26 di Glasgow.
Francesco ha consegnato ai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, l’Appello congiunto firmato nei giorni scorsi in vista della Cop26 durante l’incontro in Vaticano con vari leader religiosi e scienziati. “In tale occasione, animati da spirito di fraternità, abbiamo potuto avvertire una forte convergenza di tutte le diverse voci nell’esprimere due aspetti – ha ricordato -. Da una parte, il dolore per i gravi danni arrecati alla famiglia umana e alla sua casa comune; dall’altra, l’urgente necessità di avviare un cambiamento di rotta capace di passare con decisione e convinzione dalla cultura dello ‘scarto’, prevalente nella nostra società, a una cultura della ‘cura’”.
“È una sfida impegnativa e complessa – ha riconosciuto il Pontefice -, ma l’umanità ha i mezzi per affrontare questa trasformazione, che richiede una vera e propria conversione e la ferma volontà di intraprenderla”. “Lo richiede in particolare – ha osservato – a quanti sono chiamati a incarichi di grande responsabilità nei diversi ambiti della società”.
Nell’Appello congiunto, ha ricordato ancora, “compaiono numerosi impegni che intendiamo assumere nel campo dell’azione e dell’esempio, come pure in quello dell’educazione”. Nello stesso tempo, “si fa appello ai Governi, affinché adottino rapidamente un percorso che limiti l’aumento della temperatura media globale e diano impulso ad azioni coraggiose, rafforzando anche la cooperazione internazionale”. Nello specifico, ha spiegato papa Bergoglio, “ci si appella affinché promuovano la transizione verso l’energia pulita; adottino pratiche di uso sostenibile della terra preservando le foreste e la biodiversità; favoriscano sistemi alimentari rispettosi dell’ambiente e delle culture locali; portino avanti la lotta contro la fame e la malnutrizione; sostengano stili di vita, di consumo e di produzione sostenibili”.
Secondo il Pontefice, “si tratta della transizione verso un modello di sviluppo più integrale e integrante, fondato sulla solidarietà e sulla responsabilità; una transizione durante la quale andranno considerati attentamente anche gli effetti che essa avrà sul mondo del lavoro”. E “in questa sfida, ognuno ha il proprio ruolo, e quello dei parlamentari è particolarmente significativo, direi decisivo”.
“Ovviamente – ha concluso -, non si tratta solo di scoraggiare e sanzionare le cattive pratiche, ma anche e soprattutto di incentivare e stimolare nuovi percorsi più consoni al traguardo da raggiungere. Sono aspetti essenziali per conseguire gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi e contribuire all’esito positivo della COP26”.
“Il concetto di sostenibilità è al centro del nostro dibattito. Abbiamo cercato di interpretarlo e declinarlo come ricerca di una nuova armonia tra i Popoli e il Pianeta, volta a costruire una via di Prosperità per il futuro. Questo è l’impegno che dobbiamo ai tanti giovani che, in tutto il mondo, continuano a scendere in piazza per difendere il nostro bene in assoluto più comune, il clima”. E’ un passaggio della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati durante l’udienza con Il Papa.
“Le siamo tutti grati, Santo Padre, per la centralità che, nel Suo Magistero e nella Sua opera pastorale, ha sempre riservato al tema della tutela della “nostra casa comune” e della iniquità del sistema economico attuale, che mette in pericolo il Pianeta e la dignità delle persone. È necessario un impegno corale per invertire la rotta”. Così il Presidente della Camera, Roberto Fico, nel corso dell’udienza papale per i partecipanti all’incontro interparlamentare in preparazione della Cop26.