Uno sfogo in piena regola. Fatto nel posto sbagliato nel momento sbagliato: la riunione del gruppo a Montecitorio per eleggere come nuovo presidente Paolo Barelli. Maria Stella Gelmini, parlamentare di lunghissimo corso, ministro in carica, insieme ad altri 23 deputati, infatti, i tre ministri avevano chiesto il voto segreto. Una richiesta decifrata come un attacco al vertice di Forza Italia.
La Gelmini ha fatto appello all’orgoglio di partito. «Se Forza Italia torna a fare Forza Italia e la smette di andare a traino degli alleati, ha uno spazio enorme a disposizione…», ha scandito. Lei, invece, nelle ultime scelte «non si riconosce più». A replicare alla ministra il sottosegretario Giorgio Mulè. «Se vogliamo accusare il presidente Berlusconi di qualcosa – ha avvertito – è proprio che dà ascolto a tutti e risponde a tutti. La narrazione fatta da Maria Stella Gelmini è totalmente falsa e irreale». Per Mulè, lo sfogo è un segnale di nervosismo dovuto «alla scelta di un altro capogruppo rispetto a quello da lei indicato». Ma il modo scelto, ha concluso, «non le fa onore».