Rai tra donne, Barbero e Anzaldi

“Le dichiarazioni di Barbero hanno ricevuto critiche unanimi, sono state giudicate irricevibili anche dai pochi che hanno difeso il professore. Come può dunque la Rai, di cui Barbero è uno dei volti più presenti nella programmazione di tipo storico, fare finta di nulla? E come potrebbe allora fare finta di nulla la commissione di Vigilanza, chiamata per legge a vigilare sul servizio pubblico?”. Lo dichiara il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un’intervista al sito “INews24”.

“La tutela delle donne, le pari opportunità – aggiunge ancora Anzaldi – sono questioni molto importanti che non possono essere sottovalutate, in particolare dalla Rai che è pagata con il canone di tutti i cittadini. Nel solo 2021 si contano fino ad oggi addirittura 83 femminicidi nel nostro Paese, ogni giorno le cronache dei telegiornali sono piene di episodi atroci e tragici. D’altronde se le parole di Barbero sono state criticate da tutti e tutte, è evidente che c’era qualcosa che non andava, no? Non a caso anche scrittrici ed intellettuali come Dacia Maraini, Michela Marzano, Marina Terragni, la rettrice dell’università La Sapienza Antonella Polimeni, la cantante Fiorella Mannoia, e tante altre hanno dichiarato la propria indignazione e contrarietà. E allora il professore non poteva semplicemente chiedere scusa e rettificare, o spiegare meglio ciò che voleva dire? Se nessuno ha colto il senso della sua presunta provocazione, come qualcuno ha voluto giustificarlo, possibile non gli venga in mente di ammettere di aver sbagliato? D’altronde sono già passati tre giorni dalla sua intervista alla ‘Stampa’, ma ancora non si ha notizia di sue ulteriori dichiarazioni”.

E a proposito di quanto scritto da Aldo Grasso sul “Corriere”, secondo cui la richiesta di Anzaldi configurerebbe il rischio di censura, il deputato replica: “Francamente mi sembrano incomprensibili le parole di Aldo Grasso: se si vuole che la commissione di Vigilanza non faccia nulla, la si abolisca, ma finché esiste ha il dovere di fare il proprio lavoro. Barbero in questi anni ha ricevuto dalla Rai una visibilità senza paragoni: nessuno mette in discussione la sua grande professionalità e le doti di divulgatore, ma davvero in Italia c’è solo lui? La Rai lo ha scelto per concorso? E può continuare ad andare in onda come se le sue parole sulle donne non siano mai esistite?”.

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