Guterres: Vicini alla catastrofe climatica

“Oggi ho una brutta notizia. A meno di una settimana dalla Cop26 di Glasgow, siamo ancora sulla buona strada per la catastrofe climatica. Anche con gli attuali contributi determinati a livello nazionale e altri impegni dei paesi di tutto il mondo, siamo effettivamente sulla buona strada per un catastrofico aumento della temperatura globale di circa 2,7 gradi Celsius”. Sono le dure parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, parlando ai giornalisti al Palazzo di Vetro presentando il rapporto sul divario delle emissioni 2021 del ‘Un Enviroment Program’.
Si è, sostanzialmente, nell’era delle false promesse deve finire, è l’ennesimo affondo del numero uno delle Nazioni Unite. “Il divario di emissioni è il risultato di un divario di leadership, l’era delle mezze misure e delle false promesse deve finire. Il tempo per colmare il divario di leadership deve iniziare a Glasgow”. “Gli scienziati sono chiari sui fatti. Ora i leader devono essere altrettanto chiari nelle loro azioni, devono venire a Glasgow con piani audaci, vincolati nel tempo per raggiungere lo zero netto”, ha aggiunto.
Anche perché tutti gli impegni presi fino ad ora non bastano. Gli ultimi, e aggiornati, Nationally Determined Contributions (NDCs), gli impegni assunti dai governi nell’ambito dell’Accordo di Parigi per fronteggiare la crisi climatica “riducono solo del 7,5% le emissioni previste per il 2030” mentre per rimanere entro un aumento della temperatura media globale di +1,5 gradi servirebbe “il 55%” di riduzione. In altri termini “le più recenti promesse sul clima per il 2030 mettono il mondo sulla buona strada per un aumento della temperatura in questo secolo di almeno +2,7 gradi”, e non entro +2 gradi tenendo a +1,5 come era nelle intenzioni. Si potrebbe ottenere una riduzione di mezzo grado “se queste promesse fossero rese solide e se le promesse per il 2030 fossero rese coerenti con gli impegni per uno zero netto” delle emissioni. Così il 12mo UNEP Emissions Gap Report, il rapporto sul divario tra emisisoni attuali e quelle necessarie a sfugigre all’emergenza climatica dell’agenzia ambientale delle Nazioni unite (United Nations Environment Programme). I contributi determinati a livello nazionale (NDC) – e altri impegni presi per il 2030 ma non ancora presentati dagli stati in un NDC aggiornato – tolgono solo un ulteriore 7,5% dalle emissioni annuali di gas serra previste nel 2030, rispetto al precedente ciclo di impegni, segnala l’Unep. Sono però necessarie riduzioni del 30% per rimanere sulla strada per un limite a +2 gradi e del 55% per un limite a +1,5 gradi.

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