La Legge di bilancio varrà 1,245 punti percentuali del PIL nel 2022 attestandosi sui 23,4 miliardi di euro. Nel 2023 e 2024 gli effetti finanziari sono indicati rispettivamente allo 0,285% e allo 0,261% del PIL. È quanto emerge dalla quantificazione in termini di effetto finanziario contenuta nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio che tengono conto anche dell’impatto delle misure del decreto fisco-lavoro. Approvato dal Consiglio dei ministri e trasmesso alla Commissione Ue, il Dpb illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica.
Tra gli obiettivi principali – come ha sottolineato il ministero dell’Economia e delle Finanze – “sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia, rafforzare il tasso di crescita nel medio termine e ridurre il carico fiscale per famiglie e imprese”.
Investimenti privati e imprese
Sono prorogate e rimodulate le misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. Vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.
Nel dettaglio, Per le imprese vengono prorogati gli incentivi fiscali legati al Piano Transizione 4.0. In assenza di ulteriori dettagli, è probabile che i benefici siano riconfermati con le attuali caratteristiche. Si tratta di un credito d’imposta, che dal 2020 ha sostituito super e iper ammortamento del precedente Piano Industria 4.0, ulteriormente potenziati e rimodulati dalla Manovra dello scorso, che ne aveva previsto l’estensione fino al 31 dicembre 2022, ora prolungati fino al 2023. Il tax credit riguarda acquisti per beni materiali e immateriali nuovi (macchinari e strumenti, hardware e software, ricerca e sviluppo, innovazione e design, formazione 4.0). Aliquote e massimali cambiano a seconda della tipologia di investimento. Per conferme su importi e percentuali bisogna attendere la Legge di Bilancio vera e propria.
Politiche sociali
Il livello di spesa del Reddito di cittadinanza viene allineato a quello dell’anno 2021, introducendo correttivi alle modalità di corresponsione e rafforzando i controlli. Vengono previsti interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario, e si dà attuazione alla riforma degli ammortizzatori sociali. Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.
Sul fronte degli ammortizzatori sociali sono previsti per la nuova Cig universale almeno 3 miliardi, 1,5 di nuovi stanziamenti e un altro miliardo e mezzo già a disposizione dopo la sospensione del Cashback. Per le pensioni, stando alla tabella del Dpb, ci saranno solo 600 milioni nel 2022 (circa 450 nel 2023 e 500 nel 2024): la destinazione è ancora oggetto di confronto politico tra superamento di Quota 100, ape sociale, gravosi, precoci e donne. Sono previsti 800 milioni in più per coprire la platea del Reddito di cittadinanza, che si è allargata durante la pandemia, ma anche con una serie di altre misure a partire dai 10 giorni di congedo obbligatorio per i papà che diventano strutturali alla proroga dello sconto per gli under 36 che acquistano la prima casa e fondi aggiuntivi per asili nido e scuole dell’infanzia (in tutto circa 400 milioni nel 2022). Più fondi andranno anche a sostegni delle disabilità (170 milioni in 3 anni).
Bonus edilizi
Tra le agevolazioni che riguardano sia le imprese che le famiglie, un notevole peso hanno quelle relative ai bonus edilizi, che verranno prorogati nel,e seguenti forme:
- Ristrutturazioni edilizie: detrazione del 50% su un tetto di spesa fino a 96mila euro;
- Riqualificazione energetica: al 65%, con massimale diversi a seconda della tipologia di intervento;
- Mobili: al 50%, finanzia esclusivamente l’acquisto di mobili destinati a unità immobiliari oggetto di ristrutturazione agevolata. Fino al 2020, il tetto di spesa era a 10mila euro, nel 2021 è stata alzato a 16mila euro, bisogna capire quale misura verrà prevista nel 2022;
- Sisma: al 50% fino a 96mila euro, ma ci sono anche aliquote più alte, che arrivano all’85%, per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali;
- Verde: al 36% fino a un tetto di spesa di 5mila euro.