Stop al canone Rai in bolletta a partire dal 2023

Il canone Rai rimarrà nella bolletta elettrica per tutto il 2022. A partire dal 2023 dovrà sparire dagli “oneri impropri” dei costi dell’energia e sarà così tolto l’obbligo di pagarlo mediante addebito sulle fatture emesse dalle società elettriche.

Si tratta di una decisione che rientra nell’ambito degli impegni presi dal Governo italiano con l’Unione Europea nel Pnnr, dove è stata messa nero su bianco la cancellazione dell’obbligo per i venditori di elettricità di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia”. E quindi, nel caso del nostro Paese, del balzello sulla tv che pesa 9 euro al mese per 10 mesi sui conti dell’elettricità.

In base agli accordi presi dall’Italia con il Pnrr, il canone Rai ruscirà dalla bolletta elettrica dal 2023. L’Unione Europea chiede infatti a tutti i paesi membri di rispettare la massima trasparenza per le spese accessorie sui costi per le forniture energetiche: non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, né ai consumatori di pagare nella stessa per un diverso servizio.

L’Italia dovrà dunque far sparire il canone tv dagli “oneri impropri” dei costi dell’energia se vuole rispettare gli impegni presi per il Pnrr.

Le misure per garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità, entreranno in vigore al più tardi il 31 dicembre 2022. Il canone Rai uscirà dalla bolletta elettrica nel 2023: ancora per un anno dovremo continuare a pagare l’imposta che finanzia la tv di Stato direttamente in bolletta.

Oggi il canone Rai  pesa 9 euro al mese per 10 mesi sui conti dell’elettricità. Prima della riforma, costava agli italiani 113 euro all’anno. La proposta di inserirlo nella bolletta elettrica era stata voluta dal governo Renzi nel 2015 attraverso la legge di Stabilità per fermare l’evasione dell’imposta per la tv pubblica, che allora in pochi pagavano davvero.

Nel 2016, a versare il canone erano state il 41% delle famiglie in più. Assicurando un incasso aggiuntivo, rispetto al 2015, di oltre 420 milioni di euro, con una riduzione degli evasori dal 36% al 10%.

L’obbligo mediante addebito sulle fatture emesse dalle società elettriche ha permesso sì di sconfiggere l’evasione che storicamente affliggeva il canone della tv pubblica, ma ha gonfiato le bollette, facendole apparire più care di quanto non fossero davvero, motivo per il quale l’Ue ha più volte criticato l’Italia.

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