“Quella fra i nostri Paesi è una comunità ideale, fondata oltre che su una fratellanza di eccezionale prossimità, sulla convinta adesione ai valori della democrazia liberale. Una comunità ideale proiettata in quell’orizzonte europeo che rappresenta il nostro destino”, sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della visita di stato in Spagna.
“Queste sono le solide fondamenta su cui poggiano le nostre relazioni bilaterali. Relazioni eccellenti in tutti gli ambiti, che hanno conosciuto negli ultimi anni una ulteriore intensificazione, come evidenziato dai numerosi incontri politici, economici e culturali, favoriti anche dagli ottimi risultati conseguiti nel Vertice Intergovernativo di Palma di Maiorca. Esse sono diventate oggi realmente strategiche, non solo per i nostri due Paesi e rappresentano un utile contributo per l’Europa intera. Una solidarietà che – rimarca Mattarella – nel suo intensificarsi, può rappresentare uno dei pilastri dell’architettura europea”.
“La risposta alla pandemia, nelle sue dimensioni sanitaria, economica e sociale, ha mostrato quali passi sia possibile compiere nell’Unione Europea verso una piena cooperazione politica”.
“Il Next Generation EU ci fornisce l’opportunità di costruire società più giuste e inclusive, proiettate nel futuro. In sede comunitaria, come nel G20 o nell’ambito delle Conferenze sul clima, Spagna e Italia devono continuare ad offrire il loro impulso, il loro contributo di pensiero, la loro comune sensibilità”, continua Mattarella.
“Spagna e Italia condividono la stessa vocazione mediterranea. Ce la fa constatare la geografia. Ce lo narra la storia. Ce lo testimonia la nostra cultura. Il nostro è un mare che unisce. Unisce popoli e culture. Un mare che unisce Europa e Africa. Un mare ricco di opportunità che potremo cogliere appieno soltanto se riusciremo ad operare con più decisione, tutti insieme, per la stabilizzazione dei Paesi e lo sviluppo dei popoli che lo abitano”.
“Il continente africano costituisce il partner naturale dell’Unione Europea. Non comprenderlo adesso ci potrebbe portare a constatare, fra qualche anno, di essere stati silenziosamente, ma inesorabilmente, relegati alla periferia del pianeta”, conclude il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.