TORINO39, Fuori Concorso – L’incanto del reale. “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini

FUORI CONCORSO – L’INCANTO DEL REALE

C’È UN SOFFIO DI VITA SOLTANTO

un film di

Matteo Botrugno e Daniele Coluccini

C’è un soffio di vita soltanto, il documentario firmato dal duo di registi italiani Matteo Botrugno e Daniele Coluccini sarà presentato Fuori concorso alla 39a edizione del Torino Film Festival – L’incanto del reale.

Il film, realizzato quasi interamente durante l’anno della pandemia, racconta l’emozionante e singolare storia di Lucy, la donna transessuale più anziana d’Italia. Tra le pochissime sopravvissute al campo di concentramento di Dachau ancora in vita, è testimone diretta di uno dei momenti più bui e tragici della storia del Novecento.

Il documentario, infatti, racconta un pezzo di storia italiana (e non solo) attraverso gli occhi di una persona che, come tante allora, è stata costretta a guardare l’orrore, ma ha saputo resistergli con forza e coraggio ineguagliabili.

Attraverso il racconto lucidissimo di Lucy, il film non solo affronta tematiche attuali come l’identità di genere, ma vuole anche far riflettere sull’importanza di continuare a mantenere intatta la propria personalità, nonostante i soprusi e i continui tentativi della società contemporanea di condannare, umiliare ed eliminare ogni accenno di diversità – “chi l’ha detto che una donna non può chiamarsi Luciano?”, afferma la protagonista della storia nel corso del film.

Botrugno e Coluccini, così, attraverso un affresco intimo e delicato, pongono allo spettatore riflessioni continue e mai scontate. E lo fanno direttamente con la voce di chi certi orrori li ha vissuti sulla propria pelle, perché le voci come quella di Lucy si stanno affievolendo e con loro la memoria collettiva sembra perdersi ogni giorno sempre di più.

C’è un soffio di vita soltanto è un inno alla vita e un elogio della diversità in tutta la sua bellezza. Perché Lucy è l’essenza stessa della diversità, una persona in perenne lotta per l’affermazione della propria identità, in un mondo che ancora oggi, troppo spesso, preferisce odiare piuttosto che comprendere.

I registi, così, realizzano un ritratto colmo di umanità di una donna che, con il suo vissuto, diviene metafora di un’intera comunità fatta di persone che non si arrendono e sanno fare tesoro del dono più prezioso della Storia: la memoria, come unico e insostituibile punto di partenza.

Circa Redazione

Riprova

10 milioni di euro per preparare il Trentino alle Olimpiadi 2026

La Giunta provinciale ha approvato oggi il Terzo bando “Qualità in Trentino” per gli interventi …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com