Quirinale tra Mario Draghi e Silvio Berlusconi

Nella conferenza stampa di fine anno, svoltasi all’Auditorium Antonianum, Mario Draghi ha fatto il punto sulla situazione pandemica, rispondendo anche ad alcune domande relative alla corsa al Quirinale. Da giorni due nomi sono caldissimi: il suo e quello di Silvio Berlusconi.

A proposito del leader di Forza Italia, l’ex numero uno della Bce si è ritrovato a dover fronteggiare una domanda delicata di un giornalista: “Come saprà il centrodestra si prepara a candidare Silvio Berlusconi al Quirinale  anche potendo contare su numeri importanti. Le chiedo se a suo avviso un profilo del genere, non soltanto di un condannato in via definitiva ma anche di un presidente del Consiglio costretto a dimissioni per un’importante crisi dei titoli di stato italiani, non metta a repentaglio l’Italia sui mercati e ne mini anche la credibilità sulla scena internazionale”.

“Non sta a me dare certe valutazioni – ha spiegato il premier in carica -, non sono più il presidente della Bce e credo che anche se lo fossi stato…”. “All’epoca non avrei dato valutazioni di questo tipo che comunque esondavano dal mio compito allora ed esondano dal mio compito oggi”, ha concluso Draghi.

Il presidente del Consiglio ha anche replicato al quesito relativo a una sua eventuale permanenza a Palazzo Chigi e, quindi, di un suo mancato arrivo al Quirinale.“Ritiene – ha chiesto una giornalista – che per completare l’opera sia indispensabile che la legislatura debba proseguire per un altro anno? E nel caso considera necessario che, per garantire continuità al lavoro del governo, lei rimanga alla guida”.

Il premier si è lasciato andare ad una simpatica risata, accolta dall’applauso degli addetti stampa presenti alla conferenza. Quindi ha replicato con una battuta: “Se rispondo a questa domanda, nessun altro mi fa un’altra domanda su questo”.

Fattosi serio, Draghi ha poi detto che il suo “destino personale non conta assolutamente niente”. “Non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni”, ha sottolineato

“Io non immagino il mio futuro all’interno o all’esterno delle istituzioni – ha concluso –. L’ho detto una volta rispondendo ad una domanda fatta da alcuni ragazzini al punto luce di Torre Maura: l’importante è vivere il presente e farlo al meglio possibile”.

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