Covid, Gimbe: “Impennata nuovi casi, +80,7% in una settimana”

La settimana di Natale ha visto un’impennata di oltre l’80% dei nuovi casi di Covid-19, una crescita del 20,4% di ricoverati con sintomi e del 13% di persone in terapia intensiva. Aumentano anche i decessi: dal 22 al 28 dicembre sono stati 1.024, con una media di 146 al giorno rispetto ai 126 dei 7 giorni precedenti(+16%). Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe. “Da 2 mesi e mezzo – spiega il presidente Nino Cartabellotta – si rileva un aumento dei nuovi casi, che nell’ultima settimana ha subito un’impennata, superando quota 320 mila, sia per l’aumentata circolazione virale, sia per l’incremento del numero dei tamponi”.

Il report Gimbe, nella settimana 22-26 dicembre, registra un aumento di nuovi casi, che sono stati 320.269 rispetto a 177.257 della settimana precedente. Lievitano anche i casi attualmente positivi (598.856 rispetto a 384.144, pari a +55,9%), le persone in isolamento domiciliare (587.622 rispetto a 374.751, pari a +56,8%), i ricoveri (10.089 rispetto a 8.381) e intensive (1.145 rispetto a 1.012). La media giornaliera dei nuovi casi è schizzata da 27.199 del 22 dicembre a 45.753 il 28 dicembre (+68,2%) e il rapporto positivi rispetto alle persone testate ha raggiunto il 37,8%, indicando che “in assenza del calo dei tamponi nei giorni festivi il numero dei nuovi casi sarebbe ancora maggiore”. Questi dati, commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, “dimostrano una notevole crescita della circolazione virale, sia per l’espansione della variante omicron, che per l’aumento dei contatti nel periodo delle festività, il cui impatto su ricoveri e decessi sarà visibile nelle prossime settimane”. Sul fronte ospedaliero, si legge sul report, aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, si registra “una notevole riduzione della percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi che deriva da vari fattori: identificazione di un maggior numero di casi, aumento delle coperture vaccinali e delle terze dosi, aumento del numero delle persone guarite e numero elevato di casi nella fascia 0-11, meno soggetta a forme severe di malattia. Solo, nelle prossime settimane, si potrà valutare anche la possibile minor virulenza della variante Omicron”.

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