VALENTINA RUBERTELLI CONSIGLIERE NAZIONALE DEL NOTARIATO

Valentina Rubertelli, prima donna eletta Presidente del Consiglio del Notariato

Valentina Rubertelli è la prima donna ad essere eletta Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato

Prima donna eletta come Presidente Nazionale del Notariato, Valentina Rubertelli è napoletana di origine, ma reggiana di adozione. Diventata notaio a soli 26 anni, fa parte dell’83% dei professionisti del settore che non risultano ‘figli d’arte’. Con una giornata tipo super impegnata, è riuscita a raggiungere grandi traguardi.

Classe 1968, Valentina Rubertelli nasce il 10 maggio a Napoli, da papà anestetista e da madre insegnante di francese. Dopo le scuole elementari presso l’Istituto Francese Grenoble della città partenopea, che le consentono di imparare alla perfezione la lingua materna, si diploma al British Council di Napoli. Si iscrive poi alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II, dove si laurea nel 1990 con il massimo dei voti. Dopo la specializzazione in Diritto Civile, a soli 26 anni vince il concorso di Notaio, arrivando al 10° posto della classifica nazionale.

Valentina sceglie di iscriversi presso la sede di Reggio Emilia, cittadina che sceglie proprio perché “a misura d’uomo“. Nel mese di aprile del 1996 apre un ufficio secondario prima a Sant’Ilario d’Enza, poi a Cavriago. Nel 2008, insieme ad altri colleghi, fonda la Scuola di Notariato Notares, dove tiene corsi di tecnica contrattuale e simulazione di prove concorsuali.

Qualche anno dopo, precisamente nel mese di febbraio del 2021, viene nominata Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, diventando la prima donna a ricoprire questo ruolo. “A livello nazionale sono stata la prima a ricoprire questa carica, ma sicuramente non sarò l’ultima e mi piace pensare che anche il Notariato si sia inserito in un processo irreversibile di Empowerment femminile“, ha ammesso Valentina ad Altalex.com.

“Questa elezione è stata vista come un evento eccezionale. Le donne notaio hanno fatto fatica ad affermarsi. Nel 1913 Adele Persici, che tentò di iscriversi all’albo dei praticanti, vide rifiutata la sua richiesta. Per le donne vigeva l’incompatibilità a ricoprire cariche pubbliche e la nostra, come è noto, è una pubblica funzione. Solo nel 1928 Elisa Redignani riuscì a prendere possesso della sede. Ma non siamo stati la categoria più arretrata. Per vedere la prima donna magistrato si è dovuto aspettare il 1965. In ogni caso, questo incarico è per me un onore. Non avendo avuto figli mi sono dedicata, anima e corpo, all’attività. Spero che abbiano voluto premiarmi per questo“, ha dichiarato la Rubertelli al Corriere del Mezzogiorno.

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