Il successore di Sergio Mattarella si voterà a partire dal 24 gennaio: il plenum è fermo a 1.007 componenti

Roberto Fico ha ufficialmente inviato la lettera per convocare il Parlamento in seduta comune per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. La prima votazione è fissata alle 15 del 24 gennaio 2022. Il mandato di Sergio Mattarella scade infatti il 3 febbraio. Trenta giorni prima che si concluda il termine, l’articolo 85 della Costituzione prevede che il presidente della Camera dei deputati convochi il Parlamento e i delegati regionali per eleggere il capo dello Stato.

Elezioni Presidente della Repubblica: quando e chi vota

I Grandi elettori riuniti in seduta comune saranno 1.008 o 1.009: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali. Questi ultimi sono tre per ogni Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha soltanto uno.

Il plenum è fermo a 1.007 componenti: i senatori sono al momento 320. L’Aula deve ancora convalidare il subentro del senatore del Pd Fabio Porta al posto di Adriano Cario, il politico eletto nelle liste dell’Unione sudamericana emigrati Italiani e al quale è stato tolto il seggio in seguito a quello che è stato definito “il più grande broglio elettorale della storia della Repubblica”.

I deputati in carica sono invece 629. È libero il seggio lasciato vacante dall’ex Ministro dell’Economia e attuale sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Le elezioni suppletive sono state convocate per domenica 16 gennaio: il nuovo eletto si aggiungerà al plenum appena verrà proclamato.

Un Grande elettore vota per il Presidente della Repubblica

L’elezione del Presidente della Repubblica entra nel vivo dal 24 gennaio 2022

Quella del 2022 sarà l’ultima elezione del Presidente della Repubblica con questi numeri. Dalla prossima legislatura, come effetto della riforma costituzionale, ci saranno 230 deputati e 115 senatori in meno. La corsa al Colle appare quanto mai incerta da quando il Toto-Quirinale è entrato nel vivo.

Il centro conta su 463 esponenti: 233 del Movimento 5 Stelle, 133 del Pd, 43 di Italia Viva, 18 di Liberi e Uguali, 6 del Centro Democratico, 5 di Azione! e +Europa e 25 delegati regionali. Con questi si deve prendere in considerazione Gianclaudio Bressa, iscritto al Gruppo per le Autonomie ma eletto con il Pd.

La destra schiera 450 esponenti: 196 della Lega, 127 di Forza Italia, 58 di Fratelli d’Italia, 31 di Coraggio Italia, Cambiamo! e Identità e Azione, 5 di Noi con l’Italia e 33 delegati regionali.

La prossima elezione del capo dello Stato senza sinistra

La sinistra comprende 23 esponenti: 19 di Alternativa c’è, gli espulsi del Movimento 5 Stelle nel gruppo Misto di Camera e Senato, 3 senatori ex 5S ora Italexit e 1 senatore ex 5S ora Potere al Popolo.

Nel Gruppo Misto alla Camera ci sono 24 deputati ex M5S non iscritti a nessuna componente insieme all’ex LeU Michela Rostan, 6 di Centro Democratico, 5 di Azione, +Europa e Radicali, 5 di Noi con l’Italia, 3 di Movimento Associativo Italiani all’Estero e 3 di Facciamo Eco!.

Al Misto di Palazzo Madama si contano infine 15 senatori ex M5S, 6 di Liberi e Uguali e 3 di Maie. A questi si aggiungono i 9 parlamentari (4 deputati e 5 senatori) del gruppo delle autonomie-minoranze linguistiche e i 6 senatori a vita: Elena Cattaneo, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre.

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