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Un’operazione speciale condotta in Afghanistan, con la collaborazione di Russia e Stati Uniti ha portato al sequestro di più di due tonnellate di eroina. Lo ha detto Viktor Ivanov, capo dell’Agenzia antidroga russa, in una conferenza stampa presso Ria Novosti. “Il risultato è davvero notevole” ha commentato Ivanov che nei mesi scorsi aveva annunciato l’inizio delle azioni congiunte che vedono la collaborazione anche delle autorità afgane. Secondo Ivanov grazie alla operazione sono stati “smantellati 4 laboratori e sono stati 67 gli arrestati”. Ivanov ha poi sottolineato che il problema del commercio di droga dall’Afghanistan resta una minaccia non solo per la Russia, che rappresenta un mercato di sbocco immediato (“un chilogrammo di eroina a Mosca costa 100 dollari”), ma per tutto il mondo. Ivanov ha auspicato un ruolo più attivo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in tal senso. Per la Russia le operazioni anti droga congiunte sono frutto di una serie di accordi siglati sotto la precedente presidenza di Dmitri Medvedev con l’amministrazione Obama, a oltre 20 dalla fine dell’intervento sovietico in Afghanistan del 1979-89.
