Per alcuni correntisti sta per aumentare il costo dei prelievi Bancomat. Ecco cosa succederà e chi rischia di spendere di più rispetto a prima.
Bancomat Spa – società che da più trent’anni gestisce i circuiti di pagamento e prelievo più diffusi nel nostro Paese – sta per rivedere la modalità di remunerazione del servizio prelievo contante. In Italia, attualmente, quasi tutte le banche consentono di prelevare gratuitamente con la carta Bancomat agli sportelli Atm di banche differenti da quella emittente.
Tuttavia, la tendenza è ancora quella di far pagare una commissione che spesso non tiene conto della somma di denaro ritirata; costi che possono essere modificati a fronte di un motivo giustificato e che devono essere resi noti anticipatamente al cliente, libero di recedere dal contratto sottoscritto.
In ogni caso, con l’attuale sistema, la banca emittente la carta deve riconoscere per ogni prelievo all’istituto proprietario dello sportello Atm una commissione di 49 cent di euro. Una situazione che sta per cambiare: se l’Antitrust dovesse approvare la richiesta di Bancomat Spa, i costi delle operazioni di prelievo presso i punti Atm di filiali concorrenti sarebbero decisi da ogni singola banca proprietaria dello sportello. Questo scenario, ovviamente, fa tremare le banche online e quelle locali medio-piccole.
Bancomat Spa, la scorsa estate, ha presentato una proposta nuova: un tetto massimo alla commissione applicata sui prelievi pari a 1,50 euro, importo sottoposto ogni anno a verifica con un’analisi presentata da Bancomat Spa all’Antitrust. Oggi, invece, la commissione interbancaria viene stabilita ogni due anni assieme all’Antitrust.
Fissato il tetto, è chiaro che ogni banca si allineerà: probabile, quindi, che il prelievo andrà a costare 1,50 euro con un incremento dei costi notevole per chi ad oggi non paga l’operazione. Va detto che il rincaro non sarebbe immediato: entrerebbe in vigore dopo 12-18 mesi dall’approvazione.